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3G questo sconosciuto

Giorgio Panzeri | 16 Agosto 2009

In questi giorni ferragostani invece di lavorare in redazione a Milano ho spostato il mio ufficio in montagna. Si parla […]

In questi giorni ferragostani invece di lavorare in redazione a Milano ho spostato il mio ufficio in montagna. Si parla tanto di home working, e dovendo solo scrivere, fare pianificazioni e lavorare molto con Internet, non si è legati all’ufficio, ma grazie alle tecnologie si può fare tutto in remoto.
Questo almeno è il principio sbandierato dai carrier telefonici. Cosa ti serve? Ti basta un computer, una chiavetta e un abbonamento. E puoi fare tutto. Già , teoricamente è perfetto, ma in pratica fa acqua da tutte le parti. Sì, perché funziona tutto bene solo se se in condizioni di utilizzo perfetto. E non esiste una banda garantita. Quando andate in una località  di villeggiatura la perfezione svanisce. Nel paese di montagna dove sto lavorando la popolazione residente non supera le 1.000 anime, che però diventano oltre 100.000 (e più) nei periodi di punta delle vacanze estive o invernali (Ferragosto/Natale e Capodanno). Ma, mi chiedo, la rete Gsm/Umts, per che carico è stata realizzata?

Se avete visto, l’altro ieri ho caricato la galleria delle prime vostre foto delle vacanze con PC Professionale. È stato un dramma. Ho ridimensionato le foto per renderle più o meno tutte uguali  e le ho compresse per caricarle sul sistema. Alla fine dovevo fare l’upload di circa 7 Mbyte di foto. 7 Mbyte, non 70 o 700 o 7 Gbyte. Un nulla. L’operazione mi ha tenuto impegnato il computer per 55 minuti. 55 minuti durante i quali non potevo neppure navigare, perché l’upload bloccava anche il download come se la comunicazione fosse a una sola via…  Che posso dire: impensabile.
Ma allora ti chiedi: perché sbandierare tanto i 7 Mbps quando poi nella pratica e soprattutto nelle situazioni reali nelle quali è necessario poter aver a disposizione quella banda, poi si va veloci tuttalpiù il doppio di un Gprs?