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I giganti del mercato tecnologico in crisi

Michele Braga | 2 Maggio 2016

Apple Desktop Intel

Le analisi pubblicate da Gartner a metà  aprile e quelle di Digitimes e IDC mettono di nuovo nero su bianco […]

Le analisi pubblicate da Gartner a metà  aprile e quelle di Digitimes e IDC mettono di nuovo nero su bianco i dati della crisi del settore Pc sia a livello globale sia nel mercato più ristretto dell’area Emea (Europe, Middle East, Africa) che più ci riguarda da vicino. A livello globale le vendite di Pc nel primo trimestre del 2016 hanno totalizzato 64,8 milioni di unità  con un calo del 9,6% rispetto allo stesso trimestre del 2015; siamo di fronte al sesto trimestre di calo consecutivo e per la prima volta dal 2007 il volume di vendite di Pc è scese sotto la soglia dei 65 milioni di unità . Un andamento simile è stato rilevato anche nella zona Emea dove nel corso del primo trimestre 2016 sono stati venduti 19,5 milioni di Pc con un calo del 10% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Gli analisti hanno osservato una crescita nella richiesta di notebook ultra leggeri, di quelli 2-in-1 e dei modelli dedicati al gaming, crescita che però non è sufficiente a compensare il calo registrato nell’area business e professionale. Tale calo sembrerebbe dettato principalmente da un’attesa nell’aggiornamento a Windows 10 da parte dei settori business, attesa che potrebbe tradursi quindi in un incremento di acquisti nella seconda parte dell’anno, ma che non sarebbe comunque sufficiente a ridare slancio al settore e a cancellare l’idea di un questo comparto dell’universo informatico è più di ogni altro in una fase di declino o quantomeno di forte ridimensionamento. Sia chiaro, il mercato dei Pc non è morto, ma, dopo tre decadi di crescita che hanno trainato lo sviluppo tecnologico in campo informatico e che hanno dato vita a un mercato maturo, sembra aver perso appeal e non essere più remunerativo come un tempo.I tablet e gli smartphone sono sempre di più i dispositivi ai quali ci si affida per svolgere operazioni comuni (navigazione e posta elettronica) in modo rapido e sopratutto in qualunque posto ci si trovi, mentre il Pc è sempre di più uno strumento di nicchia utilizzato per compiti specifici. Certo è che la potenza di calcolo raggiunta negli ultimi anni è tale che un utente normale non ha un vero motivo per ritenere indispensabile l’aggiornamento del proprio sistema a meno che non stia ancora utilizzando un Pc con più di cinque anni; u discorso analogo vale anche anche per i dipartimenti IT aziendali, dove i cicli di ricambio dell’hardware si sono allungati sensibilmente. I dati di mercato e quelli che emergono dai resoconti finanziari delle grandi aiende del settore mostrano che a soffrire non è solo il settore dei Pc; da tempo anche la stella dei tablet non brilla più come in passato così come quella degli smartphone. Anche il mercato di questi ultimi sta rallentando dopo anni di continua espansione.
Proprio pochi giorni fa, durate la presentazione dei risultati finanziari agli azionisti, Apple ha dovuto prendere atto di come questo settore abbia raggiunto un livello di maturazione tale da non garantire più risultati record. Le vendite dei dispositivi iPhone si sono contratte e questo si è tradotto per la società  di Cupertino in un rallentamento della propria crescita. Bisogna dire che dopo aver segnato sul tabellone 51 trimestri consecutivi di crescita costante, uno o più trimestri a crescita più bassa sono fisiologici in assenza di vere innovazioni: Apple soffre del calo nelle vendite degli iPhone che non è compensato da un incremento di entrate equivalente da parte degli altri servizi e prodotti che vende. Dopo l’introduzione degli smartphone e dei tablet non ci sono state innovazioni che hanno generato vere oppotunità  per la creazione di nuovi mercati; il settore degli smartwatch, infatti, dopo un primo momento di euforia si è sgonfiato in modo abbastanza rapido e non ha le potenzialità  per replicare il successo di dispositivi come gli smartphone, anche perché è più un’accessorio legato a questi ultimi piuttosto che un vero dispositivo indipendente e di utilità  pratica. A rendere ancora più turbolente le acque in cui naviga in questo momento Apple, dopo lo scontro con l’FBI sul caso di San Bernardino, è stata la vendita da parte dell’investitore Carl Icahn di tutte le sue quote Apple per un valore di 4,8 miliardi di dollari; la mossa ha causato una reazione immediata in borsa con il titolo che ha lasciato sul campo il 3% del proprio valore e con Apple che in soli sette giorni ha perso il 10%.
Il riassetto dei mercati tecnologici ha indotto persino Intel – il colosso tecnologico per antonomasia – a rivedere il proprio modello di sviluppo per il futuro. L’azienda non è in crisi, ma i fatturati relativi al settore Pc non sono soddisfacenti e questa è additata come la molla che ha fatto scattare l’operazione di riassetto interno. I settori che promettono possibilità  di espansione futura sono quelli relativi all’IoT (Internet of Things), ai dispositivi wearable e, soprattutto, ai data center (i processori Intel sono alla base del 96% delle installazioni dei sistemi di elaborazione dati). Tornerà  ad avere maggiore importanza anche il settore delle memorie di nuova e prossima generazione, come le 3D XPoint che Intel ha mostrato con i sistemi di archiviazione dati Optane.L’operazione che Intel adotterà  a partire dalle prossime settimane appare molto più dolorosa del necessario: un taglio netto di 12.000 posti di lavoro entro la metà  del 2017, pari all’11% della forza lavoro attuale. Secondo le stime della società , questa cura d’urto permetterà  di risparmiare circa 750 milioni di dollari nel corso del 2016 e 1,4 miliardi di dollari nel 2017. Il prezzo dell’operazione che prevede uscite dall’azienda sia a titolo volontario sia di tipo forzoso sarà  pari a 1,2 miliardi di dollari – una tantum – nel corso del prossimo trimestre.Intel non identifica nella crisi del settore Pc la causa di queste scelte, ma osservando gli altri indicatori della società  e valutando le nuove scelte strategiche, è difficile non collegare i dati del mercato Pc globale con l’annuncio divulgato dall’azienda in concomitanza con la presentazione dei dati finanziari agli azionisti.