Successivo

Magazine

Apple Air, il soffio ha il fiato corto?

Giorgio Panzeri | 16 Gennaio 2008

Non c’è che dire, Steve Jobs anche questa volta ha stupito presentando un prodotto che esteticamente e concettualmente si può definire “incredibile”. […]

MacBook AirNon c’è che dire, Steve Jobs anche questa volta ha stupito presentando un prodotto che esteticamente e concettualmente si può definire “incredibile”. Sottile, leggero e pieno di chicche tecnologiche, a partire dal nuovo trackpad più largo e con tecnologia multi-touch, la stessa usata su iPhone e iPod Touch. Che dire poi dello schermo di grandi dimensioni (ben 13,3 pollici con una risoluzione di 1280 x 800 punti), dalla tastiera retroilluminata che permette di usare il bene il computer anche in ambienti scarsamente illuminati.

Grande schermoFacendo due conti e guardando cosa propone la concorrenza di simile, anche il prezzo non è sproporzionato, forse troppo alto quello con il disco allo stato solido, ma si sa, siamo ancora agli albori di questa tecnologia e i costi sono elevati. Tanto di cappello poi a Steve che è riuscito a costringere Intel a ridisegnare il processore per farlo stare nello chassis del MacBook Air.

Il modello più aggressivo è sicuramente quello con disco fisso classico da 1,8″ e processore Core 2 Duo da 1,6 GHz. Però, però ci sono alcune cose che mi lasciano un po’ perplesso. Premetto che sino a quando non avremo tra le mani un modello da provare tutti i giudizi sono soggettivi e basati solo sulla considerazione di cosa possono fare i componenti hardware utilizzati. Innanzitutto mi lascia perplesso l’impossibilità  di cambiare la batteria. Può essere una politica corretta per gli iPod, ma su un notebook che deve durare anni con molti cicli di ricarica mi sembra una cosa poco accettabile. E se avessi bisogno di più autonomia perché sono in un viaggio dove non ci sono prese elettriche? Che faccio? E poi quando mi costerà  farla cambiare solo ed esclusivamente in un centro Apple?

E poi ho qualche perplessità  a livello funzionale. I Mac non nascono per l’office automation, quindi la loro mission non è certo quella dell’impiego con i classici programmi d’ufficio. Certo, si possono usare anche per scrivere, ma nascono per gli impieghi multimediali. Quindi visione, gestione, montaggio, modifica di filmati, fotografie e musica. E allora mi chiedo, come funzionerà  il MacBook Air messo sotto stress con Lightroom o Photoshop o quando si cerca di montare un video con Final Cut o iMovie? Il disco da 1,8 pollici è lento, molto lento. Il processore da 1,6 GHz è molto meno prestante di quello inserito nel MacBook. 

Ecco, la mia perplessità , che dissiperò appena riuscirò a mettere le mani su un modello da provare, sta proprio nel rapporto tra le prestazioni offerte e il potenziale utilizzo. Sottile come un documentoNon comprerei certo un MacBook solo per navigare e scrivere. Solo per navigare è molto meglio l’iPhone (che dovrebbe arrivare presto anche in Italia). Anche perché se non sono coperto dal wireless mi posso sempre collegare tramite il mio provider telefonico. Invece voglio poter fare tutte le cose che ora faccio con il MacBook Pro, ma con molti chili in meno da portare sulle spalle.  È un sogno? Chissa….