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Cebit: prime impressioni all’arrivo

Giorgio Panzeri | 3 Marzo 2009

  Eccoci partiti per il Cebit. Io, Eugenio e Davide. Si parte presto perché Hannover non è certo l’ombelico del […]

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Eccoci partiti per il Cebit. Io, Eugenio e Davide. Si parte presto perché Hannover non è certo l’ombelico del mondo.

Hannover è una cittadina, una piccola cittadina, che ospita la più grande fiera di informatica d’Europa. Una città  talmente insignificante nell’economia complessiva tedesca che ci sono pochissimi voli diretti da Milano. E devi fare scalo a Monaco o oppure a Stoccarda, con voli che invece di un paio di ore ti impegnano per tutta la mattina e ti obbligano a levatacce. Sveglia alla 6 e arrivo alle 13 dopo uno scalo in uno degli aeroporti più importanti cella Germania.
p1000712.jpgChe dire poi dei servizi? Sono chiaramente pesanti per una piccola città  ma che alcune volte l’anno si trova “invasa” da tecnici, manager, gente comune, tutti con la passione dei computer. Ed ecco che durante Cebit i prezzi per mangiare e dormire lievitano a dismisura. È la legge della domanda e dell’offerta. Se vieni qui in un altro periodo fan tutti a gara per offrirti le condizioni migliori.  Ma durante Cebit no, i prezzi sono dieci volte più alti e in compenso sei trattato dieci volte peggio. Domanda e offerta. Conosco gente che alcuni anni fa non trovando da dormire ad Hannover e nei dintorni ha trovato l’albergo solo ad Amburgo, 160 chilometri in treno la mattina e 160 la sera per il ritorno, quando oramai sfatti dalla fatica magari non riesci neppure a trovare un posto a sedere. C’è da dire che i treni tedeschi non sono come quelli nazionali. Durante la fiera ci sono treni speciali che in un’oretta ti depositano ad Amburgo, senza ritardi.
Quest’anno però le cose sono diverse. Già , anche il Cebit sente quella crisi che come uno Tsunami sta travolgendo i mercati mondiali. Ancora oggi ci sono posti liberi negli alberghi di Hannover e dintorni, e questo è il primo indicatore. Eravamo abituati a tanti operatori, a spazi espositivi enormi, a chilometri da fare a piedi dentro e fuori i padiglioni, tanto che per muoversi dalla sala stampa alle varie conferenze o verso gli stand più remoti si doveva prendere le navette.
Quest’anno l’area espositiva è più o meno identica anche se gli spazi vuoti nei vari padiglioni si fanno notare. Gli operatori presenti sono poco più di un migliaio (1.083 quelli registrati). Cebit comunque rimane la più grossa e importante fiera dell’IT europeo, seguita dall’Ifa di Berlino che però si occupa soprattutto di elettronica di consumo e del recente Mobile World Congress di Barcelona dove si parla di wireless (cellulari, smartpohone e servizi).
Durante questi giorni di nostra presenza al Cebit vi racconteremo un po’ di tutto. Io cercherò di fare il punto, magari anche un po’ colorito, dell’andamento della fiera, su cosa succede. Un piccolo diario di viaggio. Davide, invece, vi racconterà  delle novità  e le tecnologie scovate negli stand. Buona lettura.