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Cultura spazzatura della rete

Giorgio Panzeri | 29 Novembre 2013

Avere tutto subito e gratis, anche i contenuti protetti. È la lezione del Web Colloquio captato per caso sui mezzi […]

Avere tutto subito e gratis, anche i contenuti protetti. È la lezione del Web

ediColloquio captato per caso sui mezzi pubblici: “Sto leggendo il nuovo libro di Glenn Cooper. È molto bello, te lo consiglio proprio”. “Ah, sì, l’ho visto, l’ho scaricato ieri sera da… (famoso sito pirata) e lo leggerò presto”. Altro esempio. Due ragazzini: “Hai l’ultimo disco degli One Direction?” “No, ma lo trovi su… (famoso sito di condivisione file)”. Scaricare tutto è l’imperativo del momento. Conosco una persona che tutte le mattine, prima di andare al lavoro, scarica da un sito pirata, la copia digitale di tutti (ma proprio tutti) i quotidiani nazionali. Non li legge, ma li scarica, li archivia e poi va a lavorare. Penso abbia un disco da qualche terabyte dedicato solo al collezionismo dei quotidiani.

Partiamo da una considerazione che ritengo fondamentale. Il digitale sta rendendo la cultura accessibile a tutti. E ciò non perché si può trovare tutto illegalmente, ma grazie al fatto che i prezzi dei contenuti multimediali (libri, riviste, musica, film) sono ormai alla portata di tutti. Facciamo qualche esempio? Per gli appassionati di musica i sistemi di streaming come Deezer, Spotify, iTunes Radio o altri permettono di accedere a sconfinate raccolte musicali per ascoltare tutto quello che si desidera, dalle nuove uscite ai brani storici, e archiviarli sul proprio dispositivo mobile per ascoltarli offline. Con un costo di abbonamento inferiore alla decina di euro al mese. Siete lettori incalliti?  Le nuove uscite (anche i bestseller) sono proposte in formato digitale a 9,99 euro (prezzo massimo ma si trovano spesso anche titoli a un costo inferiore), mentre la versione cartacea dello stesso titolo può costare dai 16 ai 25 euro. Non è tutto: le varie librerie online propongono quotidianamente offerte di libri (magari non sempre recentissimi) a 90 centesimi. Stesso discorso per le riviste. La versione digitale costa sempre meno di quella cartacea e spesso offre contenuti extra che sulla carta non possono sicuramente essere ospitati (come video, gallerie di immagini, audio). Personalmente sono abbonato con grande soddisfazione a diverse riviste straniere in formato digitale (Time, National Geographic, Popular Science, Stuff e altre). Anche come PC Professionale abbiamo la versione digitale (per Android e  iOs) che cerchiamo sempre di arricchire con contenuti extra interessanti. Inoltre, dal prossimo mese sarà  disponibile il nuovo sfogliatore in grado di garantire maggiore stabilità  e una migliore esperienza di lettura.

Vi chiederete, ma tutto questo giro di parole a cosa vuole portare? Ogni tanto ci torno, ma sono convinto che la cultura del Web “Tutto subito e tutto gratis” alla fine è pericolosa. O almeno, danneggerà  chi mette impegno, passione e professionalità  nel proprio lavoro, lavoro che deve essere compensato e che non può essere gratuito. L’abitudine a scaricare gratuitamente contenuti digitale è pericolosa: non si riesce più a distinguere tra ciò che è di qualità , che è costato lavoro e fatica, dalla tanta fuffa che affolla il Web. Insomma è come se pretendessi di non pagare il lavoro svolto dal tecnico specializzato che ripara la mia lavatrice perché, pensandoci, avrei potuto fare anche io quella riparazione (anche se in realtà  non sono bravo con il lavoro manuale). Il contenuto digitale è volatile, invisibile, per cui viene considerato inconsistente, e invece dietro le parole, la musica, le immagini, i video ci sono sempre delle persone, con il loro lavoro e la loro dignità . Meditate gente, meditate.

A proposito di eBook vi consiglio di leggere il nostro servizio a pagina 82 dedicato sia all’offerta dei lettori di eBook, sia degli store online dove compiere i propri acquisti per Natale.

Buona lettura a tutti