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Il computer “tra le nuvole” e la virtualizzazione

Giorgio Panzeri | 30 Settembre 2009

Riporto alcune considerazioni sulla prima ricerca condotta in Italia sul Cloud Computing nel corso di un evento organizzato con il […]

cloud-question-mark-cloud-computing.jpgRiporto alcune considerazioni sulla prima ricerca condotta in Italia sul Cloud Computing nel corso di un evento organizzato con il sostegno di EMC, Google, IBM, Microsoft, Oracle, Reply e VMware: e intitolato “Cloud Computing, SaaS, Virtualization: L’impresa crea valore scalando la commodity dell’IT“..
“Obiettivo della ricerca è fare il punto su ciò che Cloud Computing è e diventerà  a breve nel mercato italiano, su come è stato accolto dalle grandi organizzazioni, analizzando le ragioni che spingono le aziende ad adottarlo e disegnando un quadro dettagliato sulle aspettative, i ritorni attesi e i meccanismi decisionali all’interno delle aziende.

Nextvalue si è avvalsa della collaborazione di un Panel composto da 100 CIO (39% imprese Top con un fatturato di oltre 250 Milioni di Euro e 61% imprese Medio-Grandi con un fatturato tra i 100 e 250 Milioni di Euro) appartenenti a diversi segmenti di mercato (2% Telco e Media, 4% Assicurazioni, 5% Sanità , 6% Banche e Finanza, 7% Logistica e Trasporti, 8% PAL, 16% Utilities, 20% Commercio-Gdo-Retail, 32% Industria).

La prima parte della ricerca individua le tecnologie ritenute strategiche per l’impresa: senza sorprese, la Virtualizzazione “stacca” sulle altre tecnologie e viene citata dal 66% degli intervistati, mentre il Cloud Computing viene considerato dal 56% degli intervistati come una forma estrema di Virtualizzazione. Il 34% del Panel sarà  impegnato o è in procinto di sviluppare progetti di Cloud Computing nei prossimi 12 mesi.

Il cuore della ricerca è la previsione d’investimento che le aziende intervistate intendono sostenere nei prossimi 12 mesi. Dall’incrocio del dato d’intenzione e della priorità  d’investimento, emerge che la Virtualizzazione dei server si colloca nel quadrante “alto potenziale” della matrice di attrattività , mentre tutti gli altri elementi alla base del Cloud Computing si posizionano nel quadrante “nicchia”. Tra coloro che nei prossimi 12 mesi effettueranno investimenti in Cloud Computing, il 27,8% pensa di dedicare a questi progetti una quota pari almeno al 10% del proprio budget IT.

La survey prosegue indicando i valori di percezione della maturità  del Cloud Computing: il 28% ritiene che questa tecnologia sia sufficientemente pronta. Inoltre il 20% degli intervistati sono coloro che presumibilmente daranno maggiori soddisfazioni ai Vendor, avendo dichiarato che il Cloud Computing avrà  ampi sbocchi nell’ambito della gestione delle applicazioni aziendali. Le figure professionali che ne sponsorizzeranno la diffusione saranno proprio i CIO e i Direttori dei Sistemi Informativi, come indicato dal 73% del Panel. Il 68% dei rispondenti del Panel, ritiene opportuno l’investimento in Cloud Computing perché fa leva sulla riduzione dei costi. L’80% dichiara che il vantaggio atteso risiederà  nei costi variabili correlati a software, infrastrutture e personale.

La ricerca si chiude con un’analisi dei principali ostacoli all’implementazione del Cloud Computing: il 60% degli intervistati ritiene che la mancanza di cultura aziendale sia un fattore inibitore significativo per la sua diffusione, mentre è pressante la preoccupazione circa l’immaturità  delle tecnologie, citata dal 35% del Panel.”

Insomma, a quanto pare capire dalla ricerca di Nextvalue in Italia sono ancora poche le aziende medie e grandi che pensano di stanziare degli investimenti per applicazioni che stanno “tra le nuvole”. Le motivazioni, poi, stanno solo nella riduzione dei costi potenziali, derivanti dal costo del software inferiore, da infrastrutture tecnologiche più piccole e da meno impiegati nei centri Edp. È vero  che siamo in un periodo difficile e alche il singolo euro conta, ma secondo me la lungimiranza delle aziende, soprattutto quelle medie e grandi che muovono fatturati superiori ai 100 milioni di euro l’anno, dovrebbe essere quella di puntare su qualcosa che nel lungo periodo possa portare un vantaggio tecnologico e non di guardare solo a un risparmio a di quattrini a breve. Vantaggio tecnologico che può, anzi arriverà  sicuramente ma con i dovuti distinguo, da virtualizzazione e cloud computing.
Voi cosa ne pensate?