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Yahoo rifiuta ancora la proposta di Microsoft

Giorgio Panzeri | 11 Febbraio 2008

Per la seconda volta Yahoo rifiuta la proposta di acquisizione da parte di Microsoft. Il consiglio di amministrazione ha ritenuto insufficienti i 44,6 miliardi […]

Yahoo & Microsoft per il Web 2.0Per la seconda volta Yahoo rifiuta la proposta di acquisizione da parte di Microsoft. Il consiglio di amministrazione ha ritenuto insufficienti i 44,6 miliardi di dollari messi sul piatto dal colosso statunitense.

Il concetto è chiaro: se Microsoft ha bisogno di Yahoo, dovrà  pagare saporitamente. L’offerta di Microsoft è stata di 31 euro ad azione ma i dirigenti di Yahoo hanno fatto sapere che “forse” potrebbero essere accettabili 40 euro per azione, con un incremento delle spesa totate di “soli” 12 miliardi di dollari.

Da quando si sono sparse le voci della possibile acquisizione di Microsoft il valore dell’azione di Yahoo è lievitato e ora tocca i 30 dollari (vicino ai 31 offerti dal gigante di Redmond).

Microsoft ha ora varie possibilità . La prima è aderire alle richieste di Yahoo e farsi mungere ben 12 miliardi di dollari oltre a quanto già  messo sul piatto. Operazione costosa ma con esiti tranquilli.

La seconda opzione è un’opa ostile. Microsoft si lancia sul mercato e cerca di acquisire la maggioranza delle azioni di Yahoo. Ciò però comporterebbe almeno due problemi. Da un lato, a causa delle dinamiche della borsa potrebbe addirittura diventare più costosa dell’acquisto a 40 dollari per azione. Dall’altro potrebbe generare tensioni e il malcontento di tecnici e sviluppatori di Yahoo, e ciò renderebbe meno efficiente e conveniente l’acquisizione. 

La terza opzione è: stare a guardare. Se le cose non sono andate così bene sino ad adesso potrebbero andare ancora peggio e il primo a risentirne sarebbe il valore del titolo in borsa. E quindi Microsoft potrebbe ritentare l’operazione addirittura spendendo meno. Ma… c’è un ma. Google ha già  fatto sapere di essere disposta ad aiutare Yahoo a mantenere la propria indipendenza, fornendo anche capitali freschi. Il tutto per non avere la concorrenza di Microsoft. E questa tecnica, tipica del leader del mercato che vuole limitare la concorrenza, è ben conosciuta da Microsoft che si trova, questa volta a subirla.

Infine c’è il Piano B, ma questo lo conosce solo Steve Ballmer.