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Microsoft: ecco il software per la vendita legale della marijuana

Davide Micheli | 17 Giugno 2016

Microsoft Software

Da Redmond giunge una notizia che rompe un vero e proprio tabù: l’azienda di Nadella, infatti, collaborerà  con una startup per fornire un software utile a gestire la vendita legale di marijuana negli USA.

La notizia che vi riportiamo oggi – e che è stata rilasciata direttamente dall’azienda di Nadella – è sicuramente destinata ad entrare nella storia, perché pone Redmond tra i primi big player ad aver intrapreso questo percorso. Microsoft, infatti, in collaborazione con la startup Kind si occuperà  del lancio di un software che servirà  ad alcuni degli stati americani a gestire in maniera corretta la vendita legale della marijuana in ogni sua fase.

Non tutti gli stati che compongono il paese nordamericano hanno intrapreso un processo legislativo volto a legalizzare la vendita della marijuana, tuttavia, quello in cui ha sede il colosso – Redmond si trovano nello stato di Washington – ha proprio deciso in questo senso: e la scelta di Microsoft di abbracciare questa iniziativa, viene letta da tanti analisti come una vera e propria svolta nell’approccio dei big player nei confronti dell’argomento.

Certo, come ha sottolineato il New York Times, l’azienda di Nadella non avrà  un ruolo attivo in questo commercio, giacchà  si limiterà  ad offrire piuttosto una soluzione software attraverso la quale i vari stati americani potranno avere un monitoraggio completo della filiera della marijuana, con un controllo che si estenderà  dalla selezione dei semi fino ai banconi sui quali la stessa verrà  venduta, sempre nel completo rispetto della legalità .

La scelta però assume un significato molto importante, considerando che il legislatore federale americano non ha legalizzato l’attività : quest’ultima è invece sempre più legale nei singoli stati, con un processo che dopo essersi avviato molto lentamente, con questa sorta di endorsement di Redmond potrebbe subire un’accelerazione importante, creando senz’altro le condizioni per un vasto dibattito nella società  americana.

Non bisogna del resto dimenticarsi di sottolineare come, ad oggi, tanti istituti di credito statunitensi non aprano delle relazioni bancarie con aziende attive in questo settore, nonostante la loro attività  – almeno negli stati in cui è legalizzata – sia completamente lecita.