Il cellulare diventa sempre più il canale privilegiato per comunicare con i consumatori e cresce la spesa in mobile advertising che per il 2010 è stata di 38 milioni di euro, + 15% rispetto al 2009. Con una penetrazione del 35% sulla popolazione italiana gli smartphone ci pongono in testa alle classifica dei paesi europei per diffusione. Sono i dati diffusi oggi dalla School of Management del Politecnico di Milano nell’ultima edizione dell’Osservatorio sul Mobile Marketing & Services presentato stamani a Milano.
Il 53% di chi naviga in Internet da cellulare lo fa per collegarsi ai social network, il 49% per accedere a mappe e itinerari e il 38% per cercare informazioni di servizi come orari e prenotazioni, dice la Doxa in un sondaggio parallelo condotto a fine ottobre. Queste dunque sarebbero candidate e essere anche le principali aree di investimento per il mobile advertising, una fetta della pubblicità on line, che in assoluto rappresenta lo 0,5% del totale degli investimenti dei media italiani, ma che nell’ultimo anno è cresciuta del 15%. Se si guarda ai primi 100 top spender italiani in pubblicità , 41 hanno sviluppato un’applicazione mobile con un brand specifico per un totale di 58 App disponibili nei vari store e una crescita del 176% rispetto allo scorso anno.
E’ l’effetto del “paradigma del Mobile internet” come lo chiama il Mip, ovvero la previsione secondo cui già al 2013 le connessioni a Internet da cellulare supereranno quelle da PC, che insieme al proliferare delle reti 3G e delle offerte flat degli operatori, ha reso possibile una vera e propria rivoluzione nell’utilizzo del telefono mobile sia da parte degli utenti sia da parte delle aziende. Anche se l’Sms resta il veicolo privilegiato per chi vuole inviare un messaggio pubblicitario ai propri clienti (con 70 milioni di euro spesi dalle aziende nel 2010) il mobile advertising si sta diversificando e nascono formati innovativi, con una prevalenza delle applicazioni mobili rispetto ai siti specifici, e uno sviluppo di app in funzione degli store (tipico esempio l’applicazione iPasta di Barilla presente nell’Apple Store e su Android market). Cambia anche il profilo degli investitori: nel 2007 il 45% degli investimenti era legato al comparto Finanza e Assicurazioni e tre comparti facevano il 70% del mercato. Oggi i comparti sono 6 e il settore Finanza e Assicurazioni è sempre il primo con una quota del 20%. Guardando al futuro, dal survey del Mip emerge che saranno i servizi basati sulla geolocalizzazione quelli destinati ad avere un ruolo chiave nel mobile advertising (al 54% ) e in particolare quelli che consentono di trovare un esercizio commerciale su mappe attraverso la ricerca per categorie (indicati nel 66%), seguiti da quello di reperire il negozio più vicino all’utente (57%) oltre ai social network basati sulla localizzazione come Foursquare, Gowalla e Facebook Places.