Un consorzio guidato dalla società d’investimento canadese Fairfax Financial ha annunciato un accordo preliminare di acquisizione di BlackBerry per circa 4,7 miliardi di dollari. Per ogni azione del produttore di smartphone saranno pagati 9 dollari in contanti e la trattativa per l’acquisizione sarà completata entro il prossimo 4 novembre; fino a tale data la società potrà comunque valutare altre offerte. Una volta completata l’operazione BlackBerry uscirà dal listino della borsa americana. A FairFax fa capo già il 10% del gruppo canadese.
La notizia di una probabile vendita di BlackBerry era nell’aria già da giorni e si è consolidata dopo che la società ha annunciato l’intenzione di lasciare a casa il 40% dei dipendenti, (4500 persone) a causa dei cattivi risultati ottenuti nell’ultima trimestrale (1,9 miliardi di dollari al 31 agosto 2013 contro 2,9 miliardi di dollari nel trimestre analogo del 2012).
La crisi del produttore canadese si è acuita in questi ultimi mesi a causa di due eventi concomitanti: l’acquisizione della divisione mobile di Nokia da parte di Microsoft che ha di fatto messo nell’angolo BlackBerry, trovatasi a combattere da sola contro tre giganti del calibro di Google- Motorola, Apple e Microsoft-Nokia e lo scarso successo ottenuto dalla nuova gamma di smartphone BlackBerry con il sistema operativo BlackBerry 10.2 (quel miliardo di dollari che manca all’appello sono gli smartphone invenduti).
Tanto che la scorsa settimana l’azienda canadese aveva annunciato di voler tornare alle origini, focalizzandosi solo sul mercato business e uscendo dal segmento consumer dove non ha mai ottenuto il successo sperato. Stando ad alcune ricerche di mercato BlackBerry sul mercato delle grandi aziende negli Stati Uniti detiene ancora una quota del 38%, ma solo tre anni fa secondo IDC era al 70% .
Apple e Samsung hanno fatto tabula rasa di un prodotto, quale il BlackBerry, che era il cellulare aziendale per antonomasia. Secondo il Ceo di FairFax per il gruppo canadese si aprirebbe una nuova era, nel caso accettasse l’offerta.