Il governo finlandese proprio non ci sta: Microsoft ha ulteriormente tagliato il personale Nokia che lavora nel Paese nordico venendo meno agli accordi presi all’epoca dell’acqusizione.
Qualche giorno vi abbiamo riportato che Microsoft ha mandato a casa 1.850 persone che lavoravano nella divisione smartphone, di cui ben 1.350 di stanza in Finlandia. Questo taglio non è l’unico: l’anno scorso il colosso di Redmond ha licenziato 7.800 persone, molte delle quali ex-Nokia, per non dimenticare i 18.000 esuberi annunciati nel 2014, proprio a pochi mesi dall’acquisizione di Nokia.
Il Ministro delle Finanze Alexander Stubb, in un’intervista rilasciata a Reuters, si dice deluso per le promesse fatte all’inizio da Microsoft. L’azienda si era impegnata a conservare il posto di lavoro dei dipendenti ex-Nokia e a investire sul territorio, tra l’altro annunciando la realizzazione di un nuovo Data Center che in realtà non è mai nemmeno iniziata.
Il Ministro del Lavoro Jari Lindstrom dice che Microsoft ha una grossa responsabilità per ciò che ha fatto, scegliendo di lasciare a casa le persone. Il Governo finlandese si è impegnato a cercare una soluzione per il personale licenziato, facilitandone la ricollocazione.
Da quanto riportato, non sembra comunque che ci saranno azioni a carico di Microsoft. I rappresentanti del Governo parlano di accordi e promesse generiche e probabilmente non sono state previste in origine né forme di tutela né penali in caso di mancato rispetto di tali accordi.