Buone notizie per chi viaggia spesso all’estero. L’Unione Europea dei 27 paesi ha votato a Bruxelles questo martedì per imprimere un’accelerazione alla riforma delle tariffe di roaming internazionale, così da arrivare ad ottenere un risultato concreto in tempo per le prossime elezioni europee previste per il maggio 2014.
Stando alla nuova roadmap decisa a Bruxelles, i provvedimenti dovrebbero entrare in vigore il 1 luglio 2014. Il cambiamento più importante nell’agenda di Neelie Kroes, vice presidente della Commissione Europea e responsabile dell’Agenda Digitale, è l’abolizione delle tariffe di roaming internazionale per gli utenti di tutti i paesi dell’Unione. europea Una rivoluzione che porterà ad avere gli stessi costi delle chiamate sia nel proprio paese di origine sia all’estero, sulle reti degli operatori europei e nei paesi dell’Unione, e che si rifletterà positivamente anche sui costi di accesso alle reti dati Internet, dando vita così a un mercato unico europeo anche per le telecomunicazioni.
Qualche settimana fa, Neelie Kroes, in un accorato discorso al parlamento Europeo aveva detto di volersi battere fino all’ultimo respiro per creare un mercato unico delle telecomunicazioni in Europa e l’abolizione del roaming è un passaggio cruciale. Naturalmente da parte dei carrier c’è l’opposizione più totale: oggi le tariffe di roaming rappresentano una fonte cospicua di proventi per le telco, in un momento in cui le tariffe nazionali sono soggette sempre più a forfaittizzazioni.
La Gsma Association, che rappresenta gli interessi dei principali operatori mobili in tutto il mondo, ha fatto presente come l’Europa negli ultimi anni abbia perso la leadership sulle comunicazioni mobili, rispetto agli Stati Uniti, sia in termini di investimenti sia come sviluppo di nuove reti e servizi. Alla fine del 2013, sottolinea la Gsma, citando un recente studio realizzato con Navigant Economics, negli Stati Uniti si prevede che il 20% delle connessioni su reti mobili saranno basate sull’Lte, contro uno scarso 2% dell’Europa. Le telco hanno bisogno di soldi da investire nelle infrastrutture di rete e togliere loro una fonte di profitto non può certo aiutarle in questa direzione.