Durante una conferenza dedicata ai developer Microsoft, Satya Nadella – l’attuale CEO dell’azienda di Redmond – ha sottolineato come intenda portare in ogni casa l’intelligenza artificiale e i bot, esponendo quella che è la sua filosofia per il futuro tecnologico, a cavallo tra dimensione mobile (intesa come esperienza utente su tutti i device), il cloud e, come detto, anche i bot.
Per favorire lo sviluppo di questi ultimi, la società statunitense ha annunciato di aver elaborato lo speciale Azure Bot Service – un tool basato sul cloud pubblico per la costruzione di bot – attraverso il quale chiunque potrà avere a portata di clic quei sistemi automatizzati che sono in grado di comprendere le conversazioni con il linguaggio naturale.
“Dopo i siti Internet e le app mobile, ora, è giutna l’epoca dei bot: quindi è tempo che vi adoperiate per iniziare a costruirli come nuove interfacce ed applicazioni” ha affermato il CEO di Microsoft, aggiungendo che “ogni tipo di processo nelle attività lavorative potrà essere implementato attraverso una interfaccia bot, ma per fare questo, bisognerà lavorare sul linguaggio naturale.”
Anche l’intelligenza artificiale è un altro tassello che compone il quadro del futuro di Redmond, e a riprova di ciò, possiamo citare la recente partnership siglata con OpenAI, che è da intendere come primo passo – da parte di Microsoft – per rendere l’AI qualcosa a portata di chiunque nel mondo, senza che questa risorsa possa diventare appannaggio solo di una parte della società .
Saranno in particolare le Azure N-Series Virtual Machine di Microsoft – in arrivo in dicembre – a supportare al meglio questi test per la simulazione di applicazioni basate sul deep learning e, secondo quanto affermato dallo stesso Nadella, “Microsoft sta lavorando alla costruzione del primo supercomputer per l’intelligenza artificiale al mondo, attraverso il quale i developer potranno andare oltre i limiti della legge di Moore.”