Microsoft rischia di dover pagare all’Unione Europea una multa di 7 miliardi di dollari per non aver ottemperato in maniera completa agli obblighi di fornire u’alternativa al browser Internet Explorer installando sui nuovi PC di default una funzione (Browser Choice Screen) che consente di scegliere programmi di navigazione Internet alternativi. Stando a quanto spiega oggi il gruppo di Redmond, tale schermata sarebbe presente su tutti i PC venduti con Windows 7, Xp e Vista, ma non su quelli acquistati dopo il rilascio del service pack 1 di Windows 7.
In pratica si tratta di 28 milioni di PC su cui l’unico browser disponibile è Internet Explorer e dove agli utenti non viene data possibilità di altra scelta, visto che il BSC software non è mai stato installato. La Commissione Europea nel 2009 aveva accusato Microsoft di abuso di posizione dominante proprio a causa del fatto che sul mercato europeo i PC venivano forniti con il browser Explorer preinstallato, forzando quindi le scelte di consumatori. La strategia di Redmond era stata quella di inserire il Browser Choice Screen, dando quindi la possibilità di scelta del browser a milioni di utenti. E sono state proprio le segnalazioni giunte alla Commissione Europea da parte dei clienti a far venire a galla l’errore tecnico.
Microsoft si è scusata e ha detto di aver iniziato a distribuire dal 2 luglio il software sui nuovi PC in vendita con Windows 7 SP1 e di voler presto completare la disponibilità del software anche sulle macchine già in uso.
L’azienda ha anche spiegato che tutto ciò è accaduto per il fatto che il software BCS veniva scaricato tramite il servizio Windows Update e che una volta rilasciato il service pack di Windows 7 tale software non è più stato aggiornato.
Per scusarsi dell’accaduto Microsoft ha deciso di estendere il periodo in cui i clienti possono scegliere di scaricare browser alternativi ad ulteriori 15 mesi. In attesa di sapere cosa deciderà la Commissione Europea.