Parliamo nuovamente di innovazione nel mondo della robotica, riportandovi una notizia molto interessante. Grazie alla collaborazione tra General Motors, Nasa e Bioservo Technologies, il guanto robot “RoboGlove” – il cui prototipo venne realizzato dall’ente spaziale e il gruppo automobilistico statunitense quasi un decennio fa – troverà in futuro un’applicazione anche all’interno del settore della sanità e in ambito industriale.
Questo curioso guanto robotico, grazie alla partnership tra il mondo aerospaziale, quello automobilistico e quello delle biotecnologie, potrà essere ora adattato per dare vita ad un device utilizzabile per vari usi, come sostenere al meglio le attività terapeutiche e di riabilitazione nella sanità o in attività produttive convenzionali, per supportare il lavoro degli operai attraverso un tool caratterizzato da una notevole potenza.
Dal canto suo, Bioservo Technologies – un’azienda svedese – ha messo a disposizione il suo know-how nell’ambito della realizzazione dei cosiddetti esoscheletri morbidi, per portare le soluzioni tecnologiche di SEM (Soft Extra Muscle) Glove – un suo speciale guanto – all’interno di RoboGlove, rendendone possibile quindi l’utilizzo per facilitare la riabilitazione di persone che abbiano avuto problemi ai propri arti superiori.
Ma la presenza di una serie di speciali sensori ed attuatori, unita a quella di tendini meccanici, permetterà a Roboglove di riprodurre esattamente il movimento compiuto da una normale mano umana anche nel mondo dell’industria, per svolgere delle mansioni per le quali siano richiesti degli sforzi importanti, riducendo in maniera marcata i fattori di rischio dell’insorgenza di patologie agli arti in seguito al compimento di lavori fisici di routine.