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Russia: IVA al 18% “scoraggia” gli autisti di Uber

Davide Micheli | 18 Gennaio 2017

Servizi Web

In Russia, il Cremlino ha introdotto una modifica alla legge sull’IVA che prevede un’aliquota del 18 percento sui servizi offerti dalle Internet company straniere.

La Russia ha modificato di recente le disposizioni vigenti in termini di IVA, con il risultato che ora i servizi delle Internet Company sono assoggettati ad un’aliquota del 18 percento: tra i primi effetti di queste novità  giuridiche, si registra per esempio l’abbandono dell’attività  di autista per Uber all’interno del paese, dovuta appunto a questioni relative all’imposta sul valore aggiunto.

in sostanza, secondo quanto reso noto da Bloomberg, Uber avrebbe domandato ai suoi autisti russi di pagare in anticipo l’imposta – promettendo in questo senso il rimborso della stessa: questa novità  non è piaciuta ai lavoratori i quali, fino ad oggi, sono stati soltanto sottoposti al pagamento di una tassa unica annuale, stabilita in funzione del fatturato raggiunto.

Dal canto suo, la società  di Travis Kalanick ha sottolineato come non siano tanti gli autisti che hanno deciso di smettere di lavorare tramite il servizio del colosso californiano, il quale – in Russia – sarebbe confrontato con la concorrenza di Yandex Taxi, un servizio assicurato dal famoso motore di ricerca russo.