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Security

CyberTech Europe 2017: se la minaccia passa per The IoT

Redazione | 26 Settembre 2017

Sicurezza

Negli ultimi anni, i costi legati al cybercrimine sono aumentati in modo esponenziale: basti pensare che rispetto al 2016 la […]

Negli ultimi anni, i costi legati al cybercrimine sono aumentati in modo esponenziale: basti pensare che rispetto al 2016 la spesa correlata ai cyber attacchi è cresciuta del 23%, mentre rispetto al 2012 è cresciuta del 62%.
Questa mattina si è aperta l’edizione 2017 del CyberTech Europe, una due giorni romana in cui i più importanti esperti di fama mondiale della web security avranno modo di incontrarsi e confrontarsi sulle ultime innovazioni legate al settore della sicurezza. I dati riportati dallo Studio Accenture evidenziano una spesa media per le imprese pari a 11,7 milioni di dollari all’anno; il primato spetta agli Stati Uniti con più di 21 milioni di dollari, mentre in Italia il costo del cyber crimine è di 6,73 milioni di dollari. Si calcola un’impresa subisca in media 130 violazioni all’anno. Le società  più colpite sono quelle che operano nei servizi finanziari e nel settore dell’energia, con un costo medio annuo che si aggira attorno ai 17,5 milioni di dollari. A crescere non sono solo i costi, ma anche il tempo necessario per risolvere le criticità  e i danni arrecati: per rimediare a un attacco si calcola che siano necessari in media tra i 23 e i 50 giorni.

All’interno di questo contesto sarebbe dovuto intervenire oggi, in coda al panel di apertura, Eugene Kaspersky; la sua assenza è dovuta alla richiesta mossa dal Congresso degli Stati Uniti che lo ha convocato a Washington per una audizione legata alla richiesta che tutte le agenzie governative americane smettano di usare i software prodotti dalla sua azienda temendo dei legami con l’intelligence russa. Insomma, se fosse stato scritto da uno sceneggiatore l’inizio di questo Cybertech Europe 2017 non sarebbe stato così avvincente.

Sergey Novikov del Kaspersky Lab

A fare le veci del CEO del Kaspersky Lab è intervenuto Sergey Novikov, Deputy Director e Global Research & Analysis Team che in circa quindici minuti ha presentato le attività  dell’azienda, disegnando uno scenario mondiale delle principali minacce che dal web arrivano negli uffici, nelle industrie e nelle istituzioni.

Novikov ha sottolineato quelle che potrebbero essere le future minacce a cui dovremo far fronte, facendo emergere con particolare attenzione il tema legato al mondo dell’Internet of Things, che per l’occasione è stato trasformato nell’Internet of Threats.
L’internet delle minacce – traduzione di Internet of Threats – si basa su una teoria semplicissima: cosa accadrebbe se fossero milioni o miliardi i dispositivi il veicolo attraverso cui passeranno le minacce del futuro? proprio quei milioni e miliardi di dispositivi – dall’elettrodomestico evoluto al semplice gadget – che ogni giorni connettiamo senza troppi pensieri e scrupoli a ogni tipo di rete privata e pubblica e dei quali ci circondiamo in casa, in auto e in ufficio. 
Se fossero loro a subire un attacco ci ritroveremmo direttamente catapultati dentro un incubo, vedendo violati i nostri dati più sensibili e la nostra privacy. Qual’è lo scenario che ci si prospetta nei prossimi anni mentre la tecnologia dell’Internet of Things procede a passo svelto? Per ora non ci è dato saperlo, di sicuro da qui all’edizione 2018 della manifestazione qualche risposta sarà  già  arrivata. A iniziare da quanto accadrà  nelle prossime ore a Washington, per esempio.