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Security

Kroll Ontrack analizza il mercato del data recovery

Redazione | 12 Aprile 2012

Sicurezza

Sono cambiate le abitudini degli italiani per quanto riguarda l’archiviazione dei dati sui computer: aumentano le capacità  dei supporti di […]

Sono cambiate le abitudini degli italiani per quanto riguarda l’archiviazione dei dati sui computer: aumentano le capacità  dei supporti di memorizzazione e crescono anche i volumi di dati recuperati dai vari hard disk e chiavette.

Il produttore di soluzioni per il recupero dati e la cancellazione sicura di hard disk Kroll Ontrack ha analizzato i casi dei clienti italiani raccogliendo dati sulla quantità  di informazioni recuperate, sulla tipologia di dispositivi di storage e sulle capacità  dei vari supporti, per gli anni 2010 e 2011.

Il risultato consente di vedere come si è evoluto il settore del data recovery negli ultimi due anni. Intanto salta agli occhi la quantità  delle informazioni recuperate: quasi 2 Petabyte: 850 Terabyte nel 2010 e poco più di 1000 Terabyte nel 2011, a conferma che il volume di file memorizzati cresce costantemente di anno in anno. Inoltre se nel 2010 il 70% dei supporti di memorizzazione di cui Kroll Ontrack si è fatta carico nella camera bianca italiana aveva una capacità  fino a 250 GByte, nel 2011 questa percentuale è scesa al 60%, mentre è salita la percentuale di supporti con capacità  di memorizzazione comprese tra i 250 e i 500 GByte ( 27% contro il 22%).

Nel 2010 il 7% dei media aveva una capacità  tra 500 GByte e 1 TByte, nel 2011 questa percentuale è salita al 10% e infine, nel 2010 i supporti oltre 1 TByte erano solo l’1%, mentre nel 2011sono stati il 3%.

I principali utilizzatori delle ampie capacità  sono proprio gli utenti privati poiché i contenuti multimediali come foto, video, audio richiedono molto spazio di archiviazione.

In generale, i supporti fino a 250 GByte appaiono ormai sottodimensionati sia per uso professionale che privato. La maggior parte dei dispositivi utilizzati per la memorizzazione dei propri dati sono hard disk e lo dimostra il fatto che ben il 90% dei supporti che arrivano in Kroll Ontrack per ricevere assistenza sono dischi. Il restante 10% può essere suddiviso tra supporti rimovibili, come le più comuni chiavette USB, supporti ottici e nastri. L’hard disk rappresenta il media più comunemente utilizzato, alla base di diversi sistemi, non solo il classico hard disk interno di desktop e notebook ma anche sistemi in RAID, NAS, case esterni Usb, videoregistratori digitali e altro ancora.

I dischi allo stato solido (Ssd) sono sempre più richiesti e utilizzati sia dalle aziende che dai consumatori finali. Secondo una ricerca effettuata da Kroll Ontrack nel 2011 sulla tecnologia Flash e i drive a stato solido, su un campione di oltre 500 partecipanti, fra utenti business, consumer e pubbliche amministrazioni, quasi il 70% ha dichiarato che già  utilizza Ssd / tecnologia Flash o che intende farlo in un prossimo futuro. Tre quarti degli intervistati ha ottenuto maggiori prestazioni utilizzando dispositivi Ssd / Flash rispetto ai tradizionali dischi rigidi e oltre il 75% ritiene che gli Ssd / Flash siano più sicuri, affidabili, consumino meno energia e quindi garantiscano un maggior rispetto per l’ambiente.

Di conseguenza, essendo cresciuto il numero di SSD adottati, Kroll Ontrack ha registrato anche in Italia un aumento di casi di recupero dati da questi supporti. Addirittura, nel 2011 i casi di recupero dati da supporti SSD sono quasi triplicati rispetto al 2010.

Novità  anche per i sistemi RAID: nel 2011 sono stati gestiti il 31% di casi in più rispetto al 2010. “Nonostante la tecnologia di questa tipologia di sistemi sia ormai matura, i RAID non sono tuttavia immuni dalla perdita dei dati come si potrebbe credere” spiega Paolo Salin, country director di Kroll Ontrack in Italia.

“Anche la diffusione dei sistemi virtuali si conferma un trend in ascesa. Di conseguenza, la maggior diffusione determina anche la maggiore possibilità  di perdita dei dati sia per problematiche legate all’hardware che ospita il sistema sia per errori umani nella gestione dell’infrastruttura. Risultato: i casi di recupero dati da ambienti virtualizzati gestiti nel 2011 sono cinque volte maggiori rispetto a quelli gestiti nel 2010”.

Crescono anche i clienti che si rivolgono a Kroll Ontrach Italia per il recupero dei dati: nel 2011 sono stati il 5,5% in più rispetto al 2010 e gli interventi in emergenza sono stati il 9% in più rispetto al 2010, concentrati tutti su una domanda proveniente dalle aziende.