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Security

Garante Privacy: no all’oblio per casi giudiziari gravi

Davide Micheli | 13 Dicembre 2016

Sicurezza

Il Garante della Privacy ha deciso che non è possibile far valere il diritto all’oblio per i casi giudiziari gravi le cui vicende giudiziarie si siano concluse recentemente.

Anche il diritto all’oblio presenta dei limiti: questa, in estrema sintesi, è l’opinione del Garante della Privacy relativamente alla richiesta di utenti che vogliano far rimuovere link e contenuti dai motori di ricerca, soprattutto se i fatti in questione siano particolarmente gravi e, ancora, le questioni giudiziarie correlate si siano concluse da poco tempo.

Secondo lo stesso Garante, infatti, in questi casi è l’interesse pubblico a prevalere su quello privato: gli utenti hanno infatti li diritto ad apprendere le notizie di questi casi, senza che le persone coinvolte possano chiedere di deindicizzare i contenuti dai motori di ricerca, la soluzione proposta dalla legge per evitare dei danni reputazionali alla propria persona.

Il Garante della Privacy è giunto a questa decisione relativamente al caso di un ex consigliere comunale che è rimasto coinvolto in indagini (per i reati presunti di corruzione e truffa): vicenda ha preso il via nel 2006, per concludersi – dal punto di vista giudiziario – nel 2012, anno in cui la stessa persona ha deciso di patteggiare una condotta che poi è stata coperta dall’indulto.

L’ex consigliere comunale ha richiesto a Google di eliminare dalle SERP i link agli articoli che lo riguardano, domanda alla quale Big G ha sempre risposto negativamente: da qui, la richiesta al Garante per “archiviare” una storia di dieci anni prima, mentre nel frattempo l’ex consigliere comunale non ha più alcun incarico politico ed opera nel settore privato.

A far stato in casu, però, secondo il Garante è la data relativa alla fine della vicenda giudiziaria e il reato oggetto del procedimento, tale da giustificare un certo allarme sociale, nonché un interesse vivo per la vicenda testimoniato dalla presenza di alcuni url che la mettono in relazione ad altri articoli di un’importante inchiesta contro la corruzione, pubblicati fino allo scorso anno.