Torniamo ad occuparci di Yahoo, questa volta per soffermarci sul suo ultimo report annuale sulla trasparenza, nel quale la società di Sunnyvale ha messo in evidenza come abbia ricevuto a livello globale 20.511 richieste di accesso ai dati degli utenti iscritti alla sua piattaforma di servizi web, delle quali, 9.408 provenienti dal governo degli Stati Uniti.
A questo riguardo, emerge come non vi siano indicazioni – per contro – relative alla famosa vicenda delle scansioni a milioni di e-mail, sebbene la società nel suo comunicato sottolinei come abbia a cuore la necessità di proteggere la privacy dei suoi utenti e, soprattutto, la possibilità di rendere effettiva la libertà di espressione attraverso la fruizione dei servizi web, ogni giorno.
Yahoo, nel caso delle richieste statunitensi di ottenere i dati degli utenti, solo in 449 occasioni ha risposto in maniera negativa, sottolineando come ogni domanda sia vagliata in maniera attenta, per accertarsi che la stessa sia formulata nel rispetto delle leggi, rigettando quelle giudicate illecite.
Dopo gli Stati Uniti, il secondo paese – per numero di richieste di accesso ai dati di utenti iscritti su Yahoo – è la Germania, la quale ha formulato appunto 2.485 richieste. La società di Marissa Mayer, tuttavia, non ha rilasciato ulteriori indicazioni sullo scandalo relativo al furto di 500 milioni di credenziali degli utenti.