Successivo
facebook-guai-giudiziari-cause-revenge-porn

Software

Facebook: nei guai per le cause relative al revenge porn?

Davide Micheli | 11 Ottobre 2016

Social

Secondo quanto riporta The Guardian, Facebook potrebbe ritrovarsi presto a fronteggiare un gran numero di cause intentate dagli utenti in ragione del fenomeno del revenge porn.

A riportare la news circa i nuovi potenziali guai giudiziari di Facebook è nientemeno che The Guardian, il famoso quotidiano londinese, il quale – citando il caso di un’azione civile promossa da una quattordicenne irlandese – sottolinea come l’azienda di Mark Zuckerberg potrebbe presto doversi confrontare con un’esplosione di cause relative al fenomeno del revenge porn.

Il fenomeno – salito prepotentemente alla ribalta della cronaca nazionale per il triste caso del suicidio di Tiziana C. – è diffuso a livello planetario e, anche gli stessi social network, spesso vengono sfruttati per veicolare queste “vendette” da parte di ex partner che decidono di mettere in piazza aspetti della loro vita intima, danneggiando la reputazione della persona immortalata.

Nel caso della giovane irlandese, la Corte Suprema di Belfast ha deciso di non consentire a Facebook di addivenire ad una soluzione al di fuori della sede processuale, considerando come la ragazza ha citato in giudizio Menlo Park a causa di un’immagine pubblicata a più riprese (tra il mese di novembre 2014 e gennaio 2016) all’interno di una pagina presente su FB.

Per quanto l’azienda di Mark Zuckerberg abbia spiegato di essersi attivata a più riprese per rimuovere il contenuto incriminato, gli avvocati della parte attrice hanno sottolineato come Facebook avrebbe potuto impiegare una soluzione per “tracciare” e individuare eventuali nuove condivisioni dell’immagine, per impedirne attivamente la diffusione.

La vicenda ha attirato la curiosità  di un gran numero di persone che, probabilmente interessate dalla medesima problematica, hanno deciso di rivolgersi allo stesso studio legale che ha patrocinato la causa della quattordicenne contro Facebook: si preannunciano tempi difficili per l’azienda di Menlo Park?