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Internet, un diritto universale, lo pensano i cittadini

Redazione | 9 Marzo 2010

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Ha fatto il giro del mondo il sondaggio della BBC condotto da GlobeScan su un campione di 27.000 cittadini adulti […]

Il WebHa fatto il giro del mondo il sondaggio della BBC condotto da GlobeScan su un campione di 27.000 cittadini adulti di 26 paesi diversi. Oltre il 70% dei rispondenti, anche se non utenti di Internet, ha infatti considerato l’accesso a Internet come un diritto fondamentale per tutti. Una percentuale che si alza all’87% tra coloro che sono fruitori della Rete. E la maggior sensibilità  al tema arriva proprio dai Paesi più lontani come Sud Corea (96%), Messico (94%) e Cina (87%).
La libertà  di espressione, la possibilità  di imparare nuove cose e la condivisione on line del proprio tempo con gli amici sono i maggiori benefici che Internet ha portato in questi anni alla stragrande maggioranza delle persone, anche se di fronte alla domanda se la rete sia un luogo sicuro dove esprimere liberamente le proprie opinioni il sondaggio si spacca in due: con un 48% che risponde di sì e un 49% che propende per il no (da notare che le percentuali più alte di no arrivano da paesi come Francia, Germania e Corea del Sud).
Dove invece c’è un’uniformità  di giudizio è sul fatto che Internet resti fuori da ogni controllo governativo e politico: il 53% ritiene che la Rete non debba essere regolamentata da nessun governo in nessun paese. E questo è un dato che fa riflettere, visto come i governi si stanno accanendo su Internet per farne materia di nuove legislazioni. In questi anni il web è stato apprezzato soprattutto per la varietà  delle informazioni che in esso si possono trovare (47% dei rispondenti) e per la capacità  che offre di mettere in comunicazione le persone tra loro (32%). Ciò che preoccupa ancora gli utenti è il pericolo di frodi (32%) che è di gran lunga più sentito del timore di trovare sul web contenuti violenti o troppo espliciti o di vedere violata la propria privacy (solo il 20% se ne è detto preoccupato). Ma sono timori che non tolgono le ferma convinzione che Internet sia ormai diventato un diritto per tutti. E se i governi possono fare qualcosa di buono per il web, sarebbe nel riconoscerne e garantirne il diritto all’accesso come un diritto fondamentale per tutti i cittadini.