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La relazione dell’AgCom: reti inadeguate alla domanda di tecnologia

Redazione | 9 Luglio 2013

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Si va dai 23 minuti di media trascorsi sui social network, alle 21 mail e lettere inviate per posta elettronica, […]

Si va dai 23 minuti di media trascorsi sui social network, alle 21 mail e lettere inviate per posta elettronica, ai 30 Sms e istant message inviati fino a 115 minuti di Tv visti e 276 byte di ebook letti. La domanda di tecnologia quindi aumenta  e ci si aspetterebbe a catena anche un aumento degli investimenti e dei posti di lavoro nel settore. Purtroppo invece il settore dei servizi di telecomunicazioni perde quota. In Italia il contributo al Prodotto interno lordo dei servizi Tlc è passato dal 3,2% del 2006 al 2,4% del 2012 (elaborazione interna AgCom). Lato consumi, la spesa delle famiglie per servizi di comunicazione è scesa dal 2,41% all’1,94%, come effetto della concorrenza sui prezzi finali praticati dagli operatori. Non è un mistero che la Internet economy  erode quote di mercato al traffico voce e dati tradizionale, mentre continua inarrestabile la crescita del traffico Ip in mobilità . Il video è diventato il principale driver della crescita della domanda di traffico su web.

sim mobili copia

Dunque, se le telecomunicazioni sono ridimensionate, sembrerebbe esserci Internet a fare da contraltare e ad estendersi a dismisura. Ma c’è un rovescio della medaglia dice Cardani: “un settore che dimagrisce è chiamato a investire a ritmi crescenti per il benessere collettivo, pur avendo sempre minore capacità  di trattenere la ricchezza creata”.

È il tema ricorrente degli investimenti ingenti a cui sono chiamate le telco a fronte di minori introiti: la domanda non si può più assecondare solo con le reti e i servizi attuali. Per consentire il passaggio alle reti di nuova generazione (fissa e mobile) e lo sviluppo dell’architettura Ip sono necessari investimenti di altri ordini di grandezza, dice il regolatore.

Le nuove reti stentano a svilupparsi in Italia ancor più che in Europa: la realizzazione delle reti Lte prosegue più a rilento del previsto e anche le reti fisse di nuova generazione sono al palo: sopra i 10 Mbps la media degli abbonati in Europa è del 59% da noi ristagna al 14%. Sopra le connessioni a 30 Mbps il dato non è neppure disponibile, non pervenuta neppure la fibra nè la cablatura dei distretti. Non pervenuta la catch-up tv e neppure il video on demand.

Di fronte a questo macroscopico scollamento tra domanda e offerta quale è il ruolo che l’Autority intende svolgere nei prossimi anni?

Il regolatore ha detto di volere creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle infrastrutture e alla diversificazione delle tecnologie utilizzate. “Ma una buona regolazione,  sottolinea Cardano, va progressivamente a diminuire perché risolve i fallimenti del mercato”. Tra gli obiettivi da monitorare c’è la convergenza in atto tra telecomunicazioni e radiotelevisione e la difesa della produzione di contenuti originali . L’autorità  darà  il suo contributo nel ridisegnare il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo con il passaggio alla televisione digitale e le prospettive d’innovazione delle reti e dei contenuti.

I media tradizionali vedono i ricavi in forte calo: il valore del sistema integrato delle Comunicazioni tra il 2010 e il 2011 si è ridotto di 1 miliardo di euro, con un decremento del 3,7%. unici a crescere del 12% sono i ricavi dei media su Internet. Fa impressione il dato sull’editoria : in due anni c’è stato 1miliardo di fatturato in meno solo nella carta stampata. Anche il mercato televisivo sta cambiando per effetto della digitalizzazione: la Tv generalista conta ancora per il 75% dell’audiance medio ma le offerte di programmi per il  digitale terrestre ad esempio rappresentano già  il 15%.

Una volta c’era solo il piccolo schermo, quello della TV di casa, dice l’Autority, oggi ci sono un numero indefinito di schermi: il PC, il portatile, la console da gioco, il tablet, lo smartphone. Non bisogna avere paura di questi fenomeni dice Cardano: L’AgCom ha già  in programma l’analisi della capacità  di trasporto su reti televisive digitali terrestri ed è intenzione di avviare a breve anche l’analisi dei singoli mercati del ISstema Integrato delle Comunicazioni.

A breve — aggiunge Cardano — chiuderemo il nuovo piano di assegnazione delle frequenze televisive e abbiamo posto le basi per la ripartizione delle frequenze in banda 700 tra Tv e tlc nel periodo 2015-2020. Sono state avviate anche le prime sperimentazioni della radio digitale (DAB).

Nelle telecomunicazioni le prossime sfide che troveranno impegnata l’Autority sono la separazione della rete di accesso di Telecom Italia e la parità  di accesso tra operatore dominante e concorrenti. Spetta all’autority promuovere nel nostro paese quei nuovi investimenti in reti di nuova generazione che negli ultimi anni si sono bloccati, diversificando anche l’uso delle tecnologie (WiFi, Lte, NGN).

Infine nel settore del commercio elettronico,  l’Autority ha deciso di riprendere in mano il tema del diritto d’autore on line basandosi su tre linee guida: educazione alla legalità ; promozione di un’offerta legale;  adozione di un regolamento che sia rispettoso dei principi di garanzia e di proporzionalità  dell’azione amministrativa. Il tutto naturalmente subordinato a una auspicabile riforma della legge sul diritto d’autore che ci si augura  possa presto passare in Parlamento.

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