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Licenza unica europea per la musica on line: presto una svolta

Redazione | 27 Maggio 2009

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L’ultimatum dell’Unione Europea: le società  collettrici dei diritti d’autore trovino un accordo su una licenza pan-europea. Apple è già  pronta a gestire un unico sito iTunes in tutta Europa, ed EMi a distribuire musica con licenza unica.

Ci sono vari segnali che fanno sperare in una rapida apertura del mercato europeo a un modello unico di licenza per i brani musicali on line, senza dover corrispondere ogni volta i proventi del copyright ad una società  collettrice diversa a seconda del Paese di provenienza dell’autore. logo itunes.png
La commissaria responsabile della concorrenza nell’Unione Europea, Neele Kroes, ha infatti ben accolto la decisione della società  francese SACEM (l’analoga della nostra Siae) di voler sviluppare, previo consenso delle altre società  collettrici del diritto d’autore presenti in Europa, un modello di licenza unica europea per i rispettivi repertori, non più basato su una gestione esclusiva dei diritti d’autore in ciascun paese.
Finora il mercato della musica on line in Europa si è sviluppato relativamente poco rispetto agli Stati Uniti (che da soli fanno il 50% del fatturato del comparto che è pari a 3,7 miliardi di dollari) anche perché in ogni nazione ci sono regole diverse in materia di gestione del copyright.

Negli anni si è assistito al proliferare di tanti siti fotocopia in ogni nazione europea, ciascuno con accordi specifici in essere con la società  che gestisce il diritto d’autore in quel paese. L’esempio più illuminante è iTunes di Apple: oggi gli utenti non possono scaricare i brani se non dal sito iTunes del paese di appartenenza e in alcune nazioni dell’est Europeo come Bulgaria, Slovenia e Polonia non è neppure possibile acquistare musica da uno dei siti del network musicale di Apple. itunes home.png
La grossa novità , citata anche dalla commissaria Neele Kroes, è che Apple sarebbe pronta a rilasciare un’unica versione di iTunes, accessibile da tutti paesi europei, con un modello di licenza comune.
Lo stesso ha dichiarato l’etichetta EMI che si è detta disponibile a offrire i suoi titoli musicali con una licenza unica in tutta Europa.

A questo punto la palla passa alle società  collettrici del diritto d’autore.
Già  lo scorso luglio 2008 la Commissione Europea aveva intimato le 24 agenzie nazionali di smettere con il sistema di contratti in essere che consentiva di remunerare gli artisti solo attraverso la corrispondente società  collettrice del paese di origine dell’autore. Sebbene le 24 agenzie nazionali siano state ritenute colpevoli di violazione delle norme antitrust, la Commissione allora non aveva imposto loro nessuna sanzione. Ma adesso, viene proprio da dire, è ora di cambiare musica.