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L’Unione Europea chiude i siti di suonerie per cellulari

Redazione | 18 Novembre 2009

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Chiusi 50 siti che mascheravano la vendita di suonerie e loghi con il download gratuito. E In Italia l’Autority infligge multe per 2 milioni di euro a nove operatori delle tlc. Oltre il 40% dei ragazzi si è trovato un abbonamento non richiesto a suonerie e sfondi per cellulari.

Sono troppi i contenuti multimediali per i telefoni cellulari, come loghi e suonerie, che vengono venduti in maniera truffaldina senza che l’utente se ne accorga e abbia dato il proprio consenso. L’Unione Europea e la Commissione a tutela del Consumatore hanno condotto un’analisi su oltre 550 siti Internet molti dei quali pubblicizzavano come gratuiti servizi di download di suonerie e sfondi per cellulari, che in realtà  non lo erano affatto e comportavano costi nascosti per chi li scaricava.
Su oltre 500 siti ben 300 sono risultati in chiara violazione delle norme Ue a tutela dei consumatori e 50 sono stati chiusi del tutto.
Le indagini, coordinate dalla Commissione Europea, son state svolte dalla singole autorità  regolatrici nazionali, e quella italiana, l’Autorità  Garante della Concorrenza e del mercato, secondo quanto si legge su Financial Times, è andata anche oltre. Sarebbe stata infatti emessa una sanzione di 2 milioni di euro a nove compagnie telefoniche operative sul nostro territorio, tra cui compaiono anche i nomi di Telecom Italia, Vodafone e Wind.

La pratica della vendita truffaldina di suonerie illegali è un problema che investe soprattutto i più giovani che sono vittime spesso inconsapevoli di questi servizi. Il Movimento Difesa del Cittadino ha condotto una ricerca in Italia da cui è risultato che il 41,3% dei ragazzini tra gli 8 e i 15 anni ha chiamato almeno una volta un numero per ritrovarsi poi abbonato in modo inconsapevole a un servizio di download di loghi e suonerie, e senza riuscire a eliminarlo. per questo il l Movimento Difesa del cittadino, al di là  delle sanzioni, propone pene più severe quali l’introduzione di un blocco dei numeri a pagamento e di un sistema di allerta rapido per gli utenti in caso di truffe.

Intanto la Commissaria Europea alla tutela dei Consumatori, Meglena Kuneva, festeggia il risultato raggiunto: ” i giovani non devono rischiare di cadere vittime di truffe quali le pubblicità  ingannevoli che spingono ad abbonarsi a servizi descritti come gratuiti e che invece sono a pagamento. La cooperazione tra i vari Stati in questo caso ha fatto la differenza.”