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Niente più soldi per la banda larga

Redazione | 5 Novembre 2009

Social

Il governo congela il piano degli 800 milioni di euro previsti per gli investimenti nelle infrastrutture di rete veloci. La crisi economica ha la priorità .

Dovremo attendere ancora prima di vedere un effettivo investimento pubblico in Internet. Quello che era il fondo già  stanziato dal CIPE e in attesa di essere effettivamente erogato, i famosi 800 milioni di euro previsti dal sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani per colmare il digital divide italiano, non sono più disponibili.

Stando alle dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, riportate oggi dai principali quotidiani, “il governo ha cambiato l’ordine delle priorità ” e ha dovuto dare la precedenza a questioni come gli ammortizzatori sociali, in conseguenza della crisi economica. I soldi, secondo quanto ha detto Letta, resteranno però congelati, e una volta usciti dall’emergenza, la prima preoccupazione del governo sarà  la banda larga.
Questo stop sembra avvalorare la tesi circolata nei giorni scorsi allo IAB, secondo cui l’Italia non “è un Paese per Internet”. Ovvero manca un interesse concreto da parte delle istituzioni politiche a far crescere la Rete e a creare le condizioni perché ciò avvenga, così com’è avvenuto nel resto d’Europa. Oggi su Internet navigano 23 milioni di italiani, secondo i dati diffusi da Nielsen proprio allo IAB, il piano Romani prevedeva di mettere on line tutti i cittadini entro il 2012 a una velocità  compresa tra un massimo di 20 e un minimo di 20 Mbps.
Lo stop del Governo arriva proprio nel giorno in cui l’Unione Europea approva una riforma del mercato dei servizi delle Tlc e introduce un nuovo decalogo che rafforza i diritti dei cittadini ad avere una Internet libera e neutrali con connessioni ad alta velocità  per tutti. Mai come ora l’Europa appare così lontana.