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Quali dati conserva il DNS pubblico di Google

Redazione | 4 Dicembre 2009

Google Social

Nell’annuncio di Google di un servizio di Dns pubblico gratuito il punto cruciale sta ancora una volta nella gestione della […]

Nell’annuncio di Google di un servizio di Dns pubblico gratuito il punto cruciale sta ancora una volta nella gestione della privacy dei dati. Non a caso, Il principale concorrente di Mountain View, OpenDNS, nel commentare il rilascio di Google Public DNS, mette in evidenza come il loro servizio dia il pieno controllo dell’esperienza di navigazione all’utente, mentre con Google DNS l’utente dovrebbe adeguarsi all’esperienza di navigazione prescritta da Google nei parametri del servizio. A tale proposito può essere utile leggere quanto Google ha pubblicato nel blog dedicato al DNS pubblico, dove spiega che non viene memorizzata in maniera definitiva nessuna informazione identificativa dell’utente.

Google DNS memorizza due set di log: temporanei e permanenti. Il primo memorizza l’indirizzo Ip della macchina in uso dall’utente, e questo è necessario anche per prevenire eventuali attacchi di Denial of Service, o risolvere problemi come la mancata visualizzazione di alcune pagine web a certi utenti. Questi log – dice Google – vengono distrutti entro massimo 48 ore. Nei log permanenti invece non vengono registrate informazioni che consentano un’identificazione personale dell’utente, ma solo informazioni locali, inerenti la città  di provenienza, e che possono aiutare a migliorare il servizio di Dns pubblico. ICON_ImportanteQuesti dati per giunta non vengono incrociati con altre informazioni provenienti dall’uso di altri servizi Google, come il motore di ricerca o il browser Chrome. E ad ogni modo Google pubblica un elenco dettagliato delle voci incluse dentro i log permanenti degli utenti.
Certo il dubbio resta, e se come scrive oggi Open DNS, che da cinque anni offre un DNS pubblico gratuito, l’arrivo di Google su questo mercato è la testimonianza di come i servizi DNS abbiano acquistato un’importanza strategica nella gestione del web, dall’altro la presenza di un unico interlocutore che domina sempre più ogni singola area dell’infrastruttura Internet comincia a creare qualche problema, soprattutto se quel soggetto è anche il principale operatore nel web advertising.