In un’epoca in cui la necessità di coordinare e gestire al meglio il lavoro in team è sempre più sentita, soluzioni come Slack rappresentano un passo avanti per la comunicazione in azienda, mantenendo costantemente in aggiornamento le persone durante lo svolgimento del loro lavoro, incrementando la produttività e riducendo il rischio di fraintendimenti.
Nonostante la popolarità di questi servizi, però, Slack ha conosciuto una battuta di arresto nella crescita degli utenti: e in effetti, già negli scorsi mesi, alcuni rumor riportati da diversi portali, avevano indicato come queste soluzioni per la comunicazione – dapprima salutate come una panacea contro tutti i mali della disorganizzazione – sono state abbandonate.
Uber, per esempio, dopo aver adottato Slack per gestire la produttività in azienda, ha deciso di abbandonare la stessa piattaforma.
Tornando a dare uno sguardo ai numeri pubblicati dall’azienda di Stewart Butterfield, possiamo notare come al momento l’azienda possa vantare 4 milioni di utenti attivi quotidiani, che diventano 5,8 milioni di utenti attivi settimanali, su un totale complessivo di 1,25 milioni di abbonati a pagamento e, infine, 33.000 team di lavoro che pagano per usare la piattaforma.
Osservando i dati di due anni fa, ci si accorge di come gli utenti attivi quotidiani fossero 268.000 (73.000 quelli a pagamento), divenuti quindi 1,7 milioni di utenti attivi quotidiani (a fronte di 470.000 sottoscrittori a pagamento) nel mese di ottobre 2015 e, quindi, 2 milioni di utenti attivi quotidiani (e 570.000 a pagamento) alla fine del 2015.