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I social e il ragazzo inglese con la birra in mano

Grazia Di Maggio | 5 Giugno 2017

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I social possono diventare luogo di condivisione di emozioni soprattutto in caso di avvenimenti tragici come il nuovo attentato avvenuto […]

I social possono diventare luogo di condivisione di emozioni soprattutto in caso di avvenimenti tragici come il nuovo attentato avvenuto a Londra durante la sera della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid, tenutasi a poche ore dalla capitale del Regno Unito. Ancora una volta attaccare durante un momento di festa, in cui si esprimono i valori del gioco e della sana competizione, momenti di confronto visti con disprezzo dagli occhi colmi d’odio di chi non conosce altro sentimento che la rabbia.

A prescindere da ogni considerazione e analisi riportata sul web ciò che non è sfuggito a nessuno, ed ha messo tutti d’accordo, è un’immagine catturata da Sky News, in un frangente così doloroso e colmo di paura, che rappresenta l’esatto motivo per cui nessun terrorismo o fondamentalismo potrà  mai abbattere i principi su cui si fonda la bellezza e la sacralità  della vita.

Un giovane ragazzo, biondo, spirito e aspetto british che trapela, non soltanto dai tratti delicati del suo volto ma, dal correre con in mano la sua birra, proteggendola con cura come se fosse un cimelio. C’è chi ha affermato scherzando: “Una pinta a Londra costa 6 sterline, non avrebbe mai potuto permettere che gli impedissero di godersela. Onore al merito”, e chi, invece, ha rievocato il fotografo Fred Morley quando immortalò le macerie di una Londra rasa al suolo dai bombardamenti tedeschi e il The London Milkman camminava tra i resti. Di tempo ne è passato, oggi sui social, nonostante tutto, si sorride pensando a quel ragazzo che nel mezzo dell’atrocità  più totale ha scelto di correre, con la sua birra ancora intatta, per berla una volta al sicuro.

Quella birra non esprime soltanto un atto ludico ma molto di più. E’ l’idea che nessuno potrà  togliere agli inglesi il piacere di un momento così normale ma così bello. Neanche la minaccia di una morte. Forse il gesto è stato inconsapevole ma grazie ai social questo messaggio sta arrivando anche in luoghi più lontani e meno democratici.