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Twitter, 32 milioni di password nella Darknet

Laura Nuonno | 9 Giugno 2016

Social

Non si ferma il bollettino che vede come protagonisti i principali social media e la loro vulnerabilità , questa volta si tratta di […]

Non si ferma il bollettino che vede come protagonisti i principali social media e la loro vulnerabilità , questa volta si tratta di Twitter. L’allarme è partito da LeakedSource, un sito con un motore di ricerca che individua le credenziali sottratte dai malintenzionati e messe in vendita nella Darknet. LeakedSource sostiene in un post di aver ricevuto una copia delle informazioni sottratte a 32 milioni di account Twitter. Le informazioni sarebbero state inviate da un utente che si nasconde sotto l’alias [email protected] e che sembra abbastanza attendibile perché solo qualche giorno fa lo stesso utente aveva segnalato lo stesso tipo di sottrazione di dati a VK, un social network molto diffuso in Russia, notizia in seguito confermata.

In questo caso però i vertici di Twitter negano che i dati ottenuti dai malintenzionati siano frutto di una falla di sicurezza dei loro sistemi informatici che al contrario, vista la recente sottrazione di dati che coinvolto oltre 100 milioni di utenti Linkedin e 642 milioni di account Myspace, sono oggetto da parte dell’azienda di particolare attenzione in termini di protezione e attenzione alla sicurezza.

È probabile che i dati non siano stati sottratti direttamente a Twitter, ma che siano stati ottenuti da browser infettati da qualche tipo di software particolarmente aggressivo. Se volete verificare che le credenziali del vostro account Twitter non siano compromesse, potete controllare di persona collegandovi alla pagina web che LeakedSource mette gratuitamente a disposizione dei suoi utenti a questo link. Qualora il vostro account dovesse malauguratamente far parte del database presente sui server di LeakedSource che contiene i dati degli account Twitter compromessi, il portale vi da la possibilità  di cancellarlo direttamente on line. Utile ricordare ancora una volta di cambiare spesso la password del proprio account, di sceglierne una password univoca per ogni servizio web a cui ci si registra e di adottare, quando possibile, l’autenticazione a due fattori.