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Software

Un Mark Bass virtuale per registrare e suonare

Redazione | 16 Dicembre 2008

Mark Bass è un nome italiano che ha saputo conquistare i bassisti di tutto il mondo con una linea di […]

Mark Bass è un nome italiano che ha saputo conquistare i bassisti di tutto il mondo con una linea di amplificatori completa e professionale. Mark Bass ha creato un plugin per i più diffusi sistemi di registrazione audio, che permette ai musicisti e ai tecnici di ricreare il suono degli amplificatori dell’azienda di Chieti.

Buone notizie, quindi, per tutti coloro che vogliono un ampli virtuale, leggero e agile ancor più dei modelli con i magneti al neodimio.

Mark Bass Classic 300

Il CD di installazione presenta le opzioni corrette su Mac e su PC, offrendo l’opzione di installare le versioni del plugin compatibili con i programmi di registrazione più comuni, in particolare Rtas, Au e Vst.

Esiste anche una versione standalone del programma utile per suonare in diretta, che ci ha dato parecchie soddisfazioni in studio, dato che il ritardo è abbastanza piccolo da non guastare il groove.

L’interfaccia del software di elaborazione audio mostra i componenti che possono essere assemblati con una fedele riproduzione del pannello frontale.

La catena del segnale è professionale quanto ci si può aspettare dalla presenza di Paolo Costa, uno dei più contesi session man italiani, come product manager di Mark Studio 1.

I musicisti da studio, infatti, hanno sensibilità  e abitudini diverse dai musicisti che suonano soprattutto dal vivo, per via dell’abitudine a operare sotto il microscopio delle cuffie e dei monitor da studio con i produttori a far da giudice. Insomma, chi opera in studio sviluppa l’attenzione per i dettagli.

signal_chain.png

Come si vede dal diagramma, possiamo mixare un segnale diretto con l’output dell’amplificatore ripreso dai microfoni e abbiamo a disposizione un compressore Mark Bass che si può collocare a monte o a valle del pre.

Le elettroniche a disposizione sono un TA 501, un R500 e un Classic 300, una scelta che comprende transistor e valvole in diverse configurazioni dalla più contemporanea alla vecchia scuola.

Mark Bass R500

Le casse a disposizione sono sei, dalla 1×15″, alla 6×10″ con bass reflex frontale, fino alla 8×10″ a sospensione pneumatica. I tweeter delle casse sono regolabili, come nell’originale.

Una sofisticazione inaspettata del programma è la scelta di microfoni e di posizionamenti, che può far venire la voglia di giocare con la demo anche solo per scoprire qualche segreto della ripresa del suono.

Abbiamo a disposizione, infatti, una vasta scelta di microfoni leggendari: tre dinamici Dynamics, uno a valvole, uno a nastro, uno a condesatore e una combinazione dinamico+nastro.

I microfoni possono essere collocati più o meno in prossimità  dell’altoparlante e più o meno in asse per dare diversi caratteri al suono.

Come ulteriore finezza, si può mixare un microfono di ambiente a quello in prossimità  dell’altoparlante e si può aggiungere un microfono che riprende la porta del bass reflex, rimpolpando le frequenze più basse.

L’emulazione è stata creata riprendendo i componenti originali in studio e modellandoli in maniera accurata con la tecnologia DSP di Overloud.

Un giro di prova con la versione standalone del prodotto ci ha regalato piacevoli emozioni e un’esperienza del tutto allineata a quella che abbiamo dei prodotti MarkBass in sala prove, con il caratteristico suono presente e imperativo che associamo a questi amplificatori, insomma ci si sente a casa.

Mark Bass TA500

I parametri a disposizione sono davvero tanti, ma per fortuna abbiamo un ricco catalogo di preset per le situazioni più comuni e, comunque, abbiamo a disposizione una catena che dà  grandi soddisfazioni anche con tutti i controlli in posizione centrale.