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Spotify: le app “stressano” i supporti SSD, ma presto ci sarà  un bugfix

Davide Micheli | 14 Novembre 2016

Servizi Web

Le applicazioni di Spotify – a causa di un bug – mettono alla prova le memorie SSD degli utenti, consumando una importante quantità  di spazio: la società  di Daniel Ek ha annunciato che il lancio di un bugfix al riguardo è ormai imminente.

Il popolare servizio di streaming musicale Spotify ha comunicato che, nei prossimi giorni, rilascerà  un bugfix per eliminare una problematica – ormai presente da circa 5 mesi – che causa un utilizzo esagerato delle unità  a stato solido degli utenti: questa problematica affliggerebbe tutti coloro i quali usano l’app del popolare servizio sui propri device desktop o laptop (Windows, Mac o Linux).

In concreto, l’applicazione – persino nel momento in cui non fosse utilizzata – andrebbe a scrivere un’importante quantità  di informazioni sulle unità  a stato solido degli utenti, un’attività  che non sarebbe dettata in realtà  da una necessità  (come per esempio migliorare l’esperienza utente): e il volume di dati sarebbe davvero ragguardevole, nell’ordine di diverse decine di GB per ora.

In alcuni casi, gli utenti toccati dalla problematica hanno rivelato di essersi accorti della presenza di alcune centinaia di GB (arrivando a sfiorare addiritura il TB) di dati scritti dall’applicazione di Spotify nell’arco di una giornata, un problema che potrebbe compromettere le SSD.

Il bugfix – secondo quanto comunicato dall’azienda di Daniel Ek – è in fase di roll out: la nuova release dell’app ha il codice 1.0.42 e, ormai, dovrebbe essere disponibile per tutti gli utenti. Qualora non aveste ricevuto l’aggiornamento, per evitare di incorrere nel problema, potreste utilizzare Spotify tramite il web.