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Uber opererà  in Giappone ma solo nei piccoli centri

Davide Micheli | 3 Giugno 2016

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La popolare app che ha provocato la rivolta dei tassisti di mezzo mondo, Uber, opererà  in alcune aree del Giappone: dopo esser stata vietata, la società  ha infatti trovato nei problemi di viabilità  di alcune aree, una chiave per inserirsi nel Paese del Sol Levante in maniera legale.

Dopo aver ricevuto una gelida accoglienza lo scorso anno, considerando come l’autorizzazione all’utilizzo di Uber è stata negata, le cose potrebbero cambiare per la popolare app: in un paese come quello del Sol Levante, con una larga fascia della popolazione in età  anziana, esistono aree periferiche in cui la mobilità  è davvero problematica, anche in ragione dell’assenza di taxi. Ed è proprio lì che il servizio di trasporto privato potrà  fare breccia.

È stata l’agenzia stampa Reuters a rendere noti i dettagli di questa opportunità : in effetti, le leggi giapponesi impediscono il ricorso al trasporto privato con autisti così come avviene con il modello di Uber, tuttavia, lo stesso divieto non va a colpire le aree in cui esistono dei problemi di mobilità , come quei piccoli centri in cui il trasporto pubblico non è disponibile, come nell’area di Tango all’interno della città  giapponese di Kyotango.

In questa zona del paese del Sol Levante, infatti, la quota di popolazione con più di 65 anni supera il 40 percento: in loco, non sono nemmeno più disponibili servizi di taxi, considerando come gli stessi sono stati dismessi alcuni anni fa e, al momento, l’unico modo per muoversi con un mezzo di trasporto, è quello di prenotare – con un giorno di anticipo – uno di quegli autobus che eseguono il servizio di shuttle.

Il legislatore, messo di fronte all’evidenza dei fatti, con una realtà  sicuramente poco confacente a quelle che possono essere le necessità  dei cittadini, non ha potuto fare altro che accettare l’eccezione, considerando come il trasporto privato con Uber potrebbe risolvere una problematica di primaria importanza qual è quella della mobilità , proponendosi come alternativa ai classici servizi pubblici di trasporto inesistenti in quell’area del Giappone.