C’è un’economia che non conosce crisi e che cresce a tassi dell’87% anno su anno: è la mobile economy, oggetto dell’ultimo survey del Mip, School of Management del Politecnico di Milano, che ha reso noto i risultati dell’Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps. La mobile economy ruota naturalmente attorno al successo degli smartphone: 27 milioni di italiani ne possiedono uno e 22 milioni lo usano per accedere a Internet. Si deve a loro se il mobile Internet nel 2012 è cresciuto del 53% trascinandosi dietro l’esplosione del mercato delle app e dei contenuti digitali distribuiti tramite cellulare (giochi, news, video, social network), un mercato che vale 623 milioni di euro e che registra un boom di ricavi specie dalle app: +87% nel 2012 e una previsione di raddoppio per il 2013.
Nonostante non siano ancora visibili gli effetti della connettività dati Lte, avviata solo alla fine del 2012 in Italia, il mobile Internet ha triplicato i ricavi in tre anni e per quest’anno ci si aspetta che il segmento raggiunga un valore pari a quello della connettività per Pc che invece nel 2012 ha registrato un calo del 12%.
Tra i fattori determinanti di questo boom ci sono le tariffe flat delle reti dati che oggi pesano per il 50%, ma anche l’aumento degli utenti connessi a Internet da piattaforme mobili: 22 milioni di persone equivalgono ai tre quarti degli utenti Internet mensili collegati da Pc, una cifra molto significativa.
Per quanto riguarda il mercato delle app, l’86% di quei 623 milioni di euro proviene dalla spesa degli utenti e il 14% da investimenti pubblicitari (mobile advertising). La media è di 27 app installate per utente, di cui però solo la metà viene utilizzata ogni mese, e solo 5 quasi quotidianamente. I dati variano anche in funzione delle piattaforme: sul mondo iOS si viaggia su una media 48 app a testa, su Android siamo a 25 app e su Windows Store a 18.
In compenso gli accessi giornalieri alle app sono molto elevati: 35 nell’arco di una giornata così come gli accessi al web tramite browser: circa 9 volte al giorno. Questi dati sono frutto di un’indagine specifica condotta da Doxa e dal Politecnico di Milano sui comportamenti degli utenti di Mobile Internet; dallo studio emerge anche come i due principali filoni dell’Internet mobile: le app e i siti mobili, abbiano ugual dignità nell’universo dei mobile surfer: le app sono le preferite per alcuni contenuti come social, messaging e giochi, che sono anche quelli più utilizzati di frequente, ma l’accesso al mobile web e ai siti progettati per un uso da smartphone resta comunque apprezzato per la quantità di contenuti che si possono fruire: dalla ricerca di informazioni di servizio, alle news, ai motori di ricerca. Anche se le app registrano il quadruplo degli accessi rispetto al siti mobili.
Il valore delle applicazioni comprate sui vari application store nel 2012 è stato pari a 118 milioni di euro (+76%) e per il 2013 si prevede che questa cifra raddoppierà . I giochi pesano per il 60% dei ricavi, seguono utility, mappe, contenuti d’infotainment ed education e infine contenuti social (WhatsApp in primis). Naturalmente l’86% del mercato è in mano a chi detiene gli application store, con Apple che gestisce quasi l’80% dei ricavi, e Google Play che è in forte crescita.
Nel 2013 ci sarà sicuramente una spinta significativa per Google Play, grazie all’introduzione del credito telefonico come modalità di pagamento alternativa per le app per i clienti Vodafone e Wind, in virtù degli accordi stretti da Google a livello mondiale con questi operatori. Solo un terzo dei mobile surfer infatti ha registrato la propria carta di credito su Google Play, una percentuale che sale al 64% per gli utenti Apple.
Nel corso del 2012 hanno dato un forte impulso al mercato delle app anche alcuni servizi come WhatsApp per la messaggistica, Deezer e Spotify per la musica insieme ai grandi publisher di giochi; queste aziende hanno avuto il pregio di abituare gli utenti a pagare per contenuti di valore, sottolinea Filippo Renga, responsabile dell’Osservatorio Mobile Internet, Content & Apps. Tuttavia è necessario che i content provider e sviluppatori spingano su nuovi contenuti come i video in broadcast o i servizi in Html 5 per creare un’offerta più ricca di app.
Le opportunità di business per le start up non mancano: dai dati dell’Osservatorio emerge che oltre 300 startup di questo settore hanno ricevuto finanziamenti internazionali di oltre 7 milioni di dollari da investitori istituzionali negli ultimi due anni, e anche in Italia il peso delle startup operanti in ambito mobile content & apps sui finanziamenti erogati alle nuove aziende ICT è stato pari al 20%, un numero significativo. Il 60% delle startup ha ottenuto una linea di credito da parte di un incubatore, il 35% da una società di centure capital e il 5% da un family office.