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Guida autonoma

Automotive

La guida autonoma in 6 punti

Luca Zucconi | 31 Gennaio 2018

Automotive

Si fa presto a dire automobili a guida autonoma ma non sono tutte uguali. Secondo i sei livelli stabiliti dalla SAE International Automotive si va dalla semplice assistenza alla vera automazione.

L‘auto senza pilota avanza e per mettere un po’ di chiarezza all’articolato mondo dell’automazione la SAE – Society of Automotive Engineers (ente internazionale di normazione nel campo dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica) ha certificato un elenco di funzionalità che differenziano i vari livelli di operazioni automatizzate. Nei primi 3, al guidatore spetta il controllo della strada e del traffico, negli altri 3, grazie alla connessione dati con l’infrastruttura, anche il computer può suggerire il da farsi oppure sostituirsi all’uomo.

Livello 0 nessuna automazione

Nella classe 0 rientrano i veicoli la cui guida è affidata al pilota. Appartengono a questa categoria anche auto moderne dotate di ABS ed ESP, sistemi che intervengono “post” per correggere o prevenire situazioni già critiche.

Livello 1 automazione singola (gas o sterzo)

Tutti i veicoli che lasciano al guidatore il completo controllo, ma che sono dotate di cruise control adattivo oppure di sistema di mantenimento della carreggiata con correzione automatica della traiettoria.

Livello 2 automazione parziale (gas e sterzo)

I veicoli di questa categoria sono in grado di intervenire autonomamente su frenata e accelerazione, nel caso in cui sia rilevato un pericolo o lo prevedano le impostazioni. Sono in grado di evitare una collisione, di mantenersi all’interno di una corsia rilevando i limiti della carreggiata o possono regolare accelerazioni e frenate per mantenere la velocità media impostata. Direzione e controllo del traffico restano sotto diretta responsabilità di chi guida.

Livello 3 automazione condizionale (aiuta l’uomo)

Questo è il primo livello di una vera automazione. I sistemi dell’auto sono in grado di sostituire l’autista nel controllo del veicolo per eseguire determinate manovre (in autostrada e non città) in determinate situazioni come evitare ostacoli improvvisi, cambi di direzione dei veicoli vicini. L’autista comunque dovrà restare sempre vigile e pronto in ogni istante a subentrare.

Livello 4 alta automazione selettiva (può sostituire l’uomo) 

In questo caso il veicolo è capace di monitorare e “comprendere” l’ambiente circostante grazie a sensori di vario tipo tra cui telecamere e sistemi Lidar e a un computer di bordo in grado di elaborare la mole di dati ricavandone istruzioni di guida dettagliate. Il pilota potrebbe essere “bypassato”, qualora non risponda a una richiesta di intervento. È, per intenderci, il livello della Google Car.

Livello 5 automazione completa (sostituisce l’uomo)

Questo è il Santo Graal dei produttori di auto, il traguardo a cui tutti tendono. Parliamo infatti di un’automobile in grado di selezionare da sola il percorso migliore a seconda delle istruzioni impartite dal proprietario, ma soprattutto capace di regolare automaticamente velocità, frenata e direzioni in qualsiasi condizione di strada e di traffico, non richiedendo mai, in alcun caso, alcun tipo di intervento diretto da parte di un essere umano.

Conclusione

Indipendentemente dai limiti o dal livello della tecnologia l’ostacolo più grande rimane l’assenza di una legislazione chiara che permetta di far diventare le auto a guida autonoma un mezzo di trasporto di massa, senza discordanze tra le varie amministrazioni, locali, nazionali e internazionali. Un punto rilevante riguarderà i temi della responsabilità in caso di incidente, i dilemmi morali di fronte ai quali può trovarsi un veicolo a guida autonoma.