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Videogame

Army of Two: un gioco… intelligente

Redazione | 18 Marzo 2008

Gaming

Si chiama PAI (Partner Artificial Intelligence) ed è la tecnologia alla base di Army of Two, nuovo titolo sviluppato per Xbox 360 e PlayStation 3 dagli EA Studios di Montreal. Come il nome lascia intuire si tratta di sofisticate routine di Intelligenza Artificiale che promettono di ridefinire il genere degli sparatutto multiplayer in senso cooperativo.

Si chiama PAI (Partner Artificial Intelligence) ed è la tecnologia alla base di Army of Two, nuovo titolo sviluppato per Xbox 360 e PlayStation 3 dagli EA Studios di Montreal. army1.jpg
Come il nome lascia intuire si tratta di sofisticate routine di Intelligenza Artificiale che promettono di ridefinire il genere degli sparatutto multiplayer in senso cooperativo. Il gioco infatti è essenzialmente basato sull’interazione e la cooperazione dei due protagonisti, Tyson Rios e Elliot Salem (ex Rangers arruolati in una corporazione militare privata) che, missione dopo missione, diventeranno la coppia di mercenari più letale del pianeta.
Sfruttando a fondo le potenzialità  delle console di nuova generazione Army of Two riesce a ricreare una dinamica nella quale il proprio compagno d’azione si comporta in maniera estremamente verosimile, quasi fosse realmente umano, reagendo ai mutamenti presenti sullo scenario di battaglia, stabilendo la strategia di attacco, ubbidendo agli ordini o addirittura rifiutandosi di eseguirli qualora ritenga sia meglio agire in un altro modo.
Il gameplay cooperativo diventa dunque il cardine dell’esperienza ludica, sia che si giochi in single player , sia che si preferiscano partite in locale o online con un altro giocatore in carne e ossa su Xbox Live! o PlayStation 3 Network.
army2.jpgIl gioco firmato Electronic Arts presenta però un’altra novità  degna di nota: è il cosiddetto Aggrometro, un sistema in grado di valutare l’aggressività  dei due personaggi in base alle azioni da loro compiute. In tale ottica l’aumento dell’aggressività  comporta sì un incremento della propria forza e resistenza ma, allo stesso tempo, diventa l’occasione per attirare su di sé gli attacchi da parte dei nemici. Il risultato va letto, ancora una volta, in chiave cooperativa perché, in tale contesto, il secondo personaggio risulterà  più sfuggevole e quasi invisibile potendo così aggirare gli avversari e sviluppare nuove tattiche di assalto.
Tante idee interessanti dunque, che fanno di Army of Two un titolo originale che getta le basi per nuovi e sempre più interessanti sviluppi nel campo degli sparatutto.