Addio allo storico marchio dei videogiochi anni 80, che ha fatto ricorso al Chapter 11, l’equivalente americano della nostra richiesta di fallimento, nel tentativo di svincolare la società dalla capogruppo francese e privatizzarla trovando un nuovo socio disposto a investire.
La notizia racchiusa in uno stringato comunicato stampa la riporta oggi il Los Angeles Times che ricorda come dal 2000 Atari si fosse legata alla francese Infogrames che nel 2003 aveva cambiato nome in Atari S.A, acquistando progressivamente tutti gli asset del gruppo americano pioniere nei videogiochi. Ma il calo dei profitti (11 milioni e 4 milioni di dollari negli ultimi due anni fiscali) e del fatturato (-34% nel 2012) ha mostrato tutti i limiti della nuova compagine azionaria.
Negli ultimi anni Atari aveva cercato anche un riposizionamento sul mercato dei giochi per smartphone, rendendo disponibili le versioni iOS e Android dei suoi giochi più famosi, come Asteroid Gunner, Breakout, Pong e procedendo anche una ricapitalizzazione. Ma il risanamento della società è in parte fallito anche a causa della sua complessa struttura, di azienda quotata in borsa sul mercato francese, e con un business focalizzato negli Stati Uniti.
Ora per il Ceo Jim Wilson l’unica strada è scorporare le attività americane da quelle francesi e rifondare una nuova società nella speranza di trovare qualcuno dispoto a investirci.