Dopo Locoroco è disponibile su PSP un altro gioco musicale che si distingue nettamente dalla massa proponendo un gameplay e una veste grafica a dir poco singolari.
Si tratta di Patapon, titolo che, dietro una veste minimale, nasconde un concept originale e profondo al tempo stesso, con riferimenti tribali e religiosi di indubbio spessore.
Compito del giocatore è quello di guidare l’antica tribù dei Patapon in un luogo chiamato Fineterra, superando territori impervi e ricchi di insidie, per osservare quella che, quasi misticamente, viene chiamata “cosa”.
Per giungere al traguardo del cammino i Patapon confindano nell’aiuto e nella guida dell’Onnipotente, una divinità che già in passato si era dimostrata assai benevola nei confronti della tribù.
Il gameplay è basato su sessioni ritmiche che sono necessarie per far muovere i membri della tribù. Si tratta di una rivisatazione in chiave ludica del suono dei tamburi, strumento utilizzato proprio dai primitivi quale mezzo per entrare in contatto e comunicazione con la divinità .
Tramite la pressione dei tasti di comando presenti sulla PSP il giocatore può comporre una melodia ritmata sempre più articolata e complessa con la quale muovere i Patapon ed attaccare i vari nemici.
La natura e il significato quasi primordiale del gioco si deduce anche dal particolare stile grafico utilizzato. Tutto è bidimensionale e volutamente essenziale, con un chiaro ed evidente rimando alla pittura rupestre primitiva. Eccellente, come intuibile, il comparto sonoro che instilla nel giocatore il senso del ritmo e del mistico utilizzo del tamburo.
Una ventata d’aria fresca nel panorama videoludico odierno!
Giocare ad essere un Dio con Patapon per PSP
Dopo Locoroco è disponibile su PSP un altro gioco musicale che si distingue nettamente dalla massa proponendo un gameplay e una veste grafica a dir poco singolari.
Si tratta di Patapon, titolo che, dietro una veste minimale, nasconde un concept originale e profondo al tempo stesso, con riferimenti tribali e religiosi di indubbio spessore.