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Videogame

Modificare console è reato

Redazione | 13 Maggio 2010

Gaming

Lo ha confermato la Cassazione con un’importante sentenza. Un ulteriore passo in avanti nella lotta contro la pirateria. L’11 Maggio […]

Lo ha confermato la Cassazione con un’importante sentenza. Un ulteriore passo in avanti nella lotta contro la pirateria.
consoleL’11 Maggio la terza sezione penale della Corte di Cassazione si è pronunciata in materia di misure tecnologiche di protezione apposte sui videogiochi, annullando con rinvio la decisione emessa lo scorso gennaio dal Tribunale del Riesame di Firenze, con cui il medesimo Tribunale aveva ritenuto  che  le attività  commerciali correlate alla modifica di console per videogiochi e alla vendita di prodotti per l’elusione di misure tecnologiche di protezione non  costituisse reato ai sensi dell’art. 171 ter della legge sul diritto d’autore.
 
Per valutare la portata della decisione della Corte di Cassazione bisognerà  aspettare il deposito delle motivazioni del provvedimento. Tuttavia, si può già  affermare che si tratta di una conferma importante circa l’illiceità  penale del comportamento di coloro che svolgono commercialmente attività  di elusione di misure tecniche di protezione,  sulle scorte della precedente pronuncia della Suprema Corte del 25 maggio 2007, con la quale era appunto stata affermata l’illiceità  di dispositivi di elusione e altri strumenti che hanno come scopo la rimozione o l’elusione di misure  tecniche di protezione.
 
Visto il dispositivo del provvedimento della Suprema Corte, attendiamo con fiducia il deposito delle motivazioni, nelle quali riteniamo verrà  ribadito con forza il principio per cui le attività  commerciali relative alla modifica di console oppure alla elusione delle misure tecniche di protezione poste sui videogiochi costituisce reato” – ha commentato Gaetano Ruvolo, Presidente AESVI – “A parte l’impatto sul  caso specifico, il provvedimento della Cassazione consente di dare visibilità  e censurare il gravissimo problema della pirateria che  colpisce in modo sempre maggiore il mercato dei videogiochi e che viene erroneamente considerato come un comportamento accettabile e privo di conseguenze legali“.