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Videogame

Need for Speed – La recensione

Redazione | 19 Aprile 2016

Gaming

La nuova fatica di Ghost Games, la prima totalmente indipendente dal lascito di Criterion, si affranca molto dalle atmosfere degli […]

La nuova fatica di Ghost Games, la prima totalmente indipendente dal lascito di Criterion, si affranca molto dalle atmosfere degli ultimi NFS e dà  un brusco strattone al concept stesso, spostando il focus principale del titolo dalle corse in sé alla condivisione e alla performance di guida. Il rispetto, in strada, non si conquista “semplicemente” correndo più veloce, ma anche e soprattutto attraverso la capacità  di esprimere il proprio stile, di diventare tutt’uno con la propria macchina e conoscendo a memoria il proprio playground urbano.

HIPSTER UNDERGROUND
Il nuovo Need For Speed celebra il suo passato guardando al futuro attraverso il legame con Speedhunters, una delle più grandi community mondiali di amanti di automobili e cultura dei motori, offrendoci un’intera città  di stampo californiano, Ventura Bay, per esprimere nella maniera più libera e felice il nostro concetto stesso di guida. La metropoli protagonista del gioco, al netto di un evidente problema climatico che vede una pioggerellina far capolino con una cadenza preoccupante, è davvero splendida e offre tutto quello che un pilota di strada può desiderare: highway su cui correre all’impazzata, una downtown dove divertirsi tra incroci e traffico urbano, strade di collina su cui derapare e gli immancabili dock dove fare gymkhana. Non manca, ovviamente, neanche una polizia estremamente dedita agli inseguimenti al cardiopalma, ma volendo si può anche ripiegare su una condotta assolutamente irreprensibile, limitandosi a pagare piccole multe laddove colti in fallo. Insomma, è finito il tempo della sfida a prescindere, anche nei confronti dell’autorità , e Need For Speed si dà  all’hipsterismo contemplativo e stiloso della guida in gruppo, con il drift sincronizzato e gli obiettivi che esulano dalla vittoria, perché il mantra qui è godersi la strada.

FRA BROFIST E LENSFLARE
Il concetto di piacere è al centro dell’intero gioco, che si specchia in valori produttivi altissimi, soprattutto nella sua versione per PC: il framerate sbloccato e il supporto al 4K rendono Need For Speed uno dei giochi di guida più belli da vedere degli ultimi tempi, con una cura dei dettagli davvero maniacale e un look cinematografico sublime. Ventura Bay è uno scenario spettacolare, e fra giochi di luce incantevoli e riflessi accecanti, si dipana una vicenda che punta molto del suo fascino sull’estetica, sia della guida che del contorno. Se dal punto di vista tecnico non si può che fare i complimenti a Ghost Games, nel gestire l’aspetto filmico del prodotto, l’overacting degli attori, fra brofist e un linguaggio estremamente “ggiovane” – esasperato da un adattamento che avrà  mandato al manicomio i traduttori, costretti a tirar fuori dall’armadio dei ricordi brutti la parola “pula” – finisce per rendere le sequenze abbastanza irritanti, benché a volte involontariamente esilaranti. Per fortuna, però, fuori dal garage o dai luoghi di ritrovo, una volta sorbito il lunghissimo caricamento di turno, è davvero un gran belvedere, e i tanti modelli di auto disponibili diventano ben presto delle scintillanti bellezze nella notte di Ventura Bay. Soprattutto, ovviamente, dopo la cura a base di livree tamarre che possiamo realizzare grazie al potentissimo editor cosmetico; meno entusiasmante, invece, il tuning estetico, visto che purtroppo molti modelli di auto, a causa probabilmente di limitazioni di diritti, non hanno sufficienti parti di ricambio a disposizione per essere pimpate a dovere.

 

ENJOY THE RIDE
Dove, però, Need For Speed convince di più, è sotto il profilo del divertimento e della giocabilità . Il modello di guida messo a punto da Ghost Games, pur rispondendo a tutti i crismi dell’immediatezza arcade, ha una sua identità  ben definita ed è sufficientemente profondo per regalare un ottimo feeling. Le auto rispondono bene e hanno una propria personalità  a seconda delle caratteristiche costruttive, peraltro alterabili attraverso l’ottimo tuning prestazionale che segue il classico modello progressivo con kit da acquistare accumulando soldi. Dotare la macchina di componenti sempre più raffinati e all’avanguardia, oltre a rendere le vetture sempre più potenti e belle da guidare, sblocca anche il vero game changer di NFS, ovvero l’editor di configurazione che permette di lavorare sull’assetto della macchina, così da allineare il suo comportamento al nostro stile di guida e alla competizione che andiamo ad affrontare. Grazie a questo comodissimo tool, trovare il proprio equilibrio è un gioco da ragazzi, e puntare al vertice nelle cinque discipline è fattibile anche senza dover svenarsi per collezionare auto da utilizzare solo ed esclusivamente per alcune gare. A patto di avere sbloccato sufficienti migliorie per il proprio bolide, in ogni momento possiamo dunque uscire tra le strade di Ventura Bay a fare qualunque cosa noi si voglia, come seguire una delle cinque storyline, scoprire i tanti segreti della città  o dedicarsi alle sfide multiplayer. NFS, infatti, è un gioco always online e, nonostante i tanti contenuti single player, offre contemporaneamente una Ventura Bay aperta a sfide on the fly con altri utenti, nonché a una miriade di strumenti social. Il sistema è coerente con l’intero profilo di gioco basato sulle crew, e gli eventi proposti alla community sono tanti e il supporto di Ghost Games in questi mesi, per la versione console, è stato ottimo. In questo senso, però, spiace che al gioco manchi un online strutturato, fatto di lobby e gare organizzate nella maniera classica, perché il pur divertente multiplayer legato al confronto tra record e alle sfide nate da incontri per strada è per certi versi un po’ nascosto.

COMMENTO
Need For Speed è un titolo solido, divertente, estremamente bello da vedere e propone un’idea di gioco di guida tutto sommato nuova, rilassante, oserei dire quasi godereccia. Ecco, piuttosto che la sfida all’ultimo sangue, l’opera di Ghost Games regala attimi di adrenalina, ma soprattutto mette in armonia con il mondo grazie al piacere della sua guida e alla bellezza di Ventura Bay. Nonostante qualche difettuccio qua e là , il reboot della saga mette le basi per ricostruire il brand al meglio, regalandogli soprattutto una nuova, e più moderna, identità .

+ Visivamente splendido
+ Una nuova filosofia interessante…
– … ma che potrebbe non piacere a tutti
– Caricamenti troppo lunghi

 

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