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Videogame

PlayStation 3: speciale Natale 2008

Redazione | 18 Dicembre 2008

Gaming

Una panoramica su alcuni dei titoli più interessanti di questo periodo. Dopo aver analizzato alcuni dei giochi per Xbox 360 […]

Una panoramica su alcuni dei titoli più interessanti di questo periodo. Dopo aver analizzato alcuni dei giochi per Xbox 360 usciti in quest’ultimo periodo, diamo un’occhiata a cosa offre la ludoteca di Playstation 3.

Little Big Planet
little-big-planet-pack.jpgIl titolo, sviluppato da Media Molecule, è la dimostrazione di come le idee innovative e originali possano portare a un videogioco di successo. Protagonista di questo platform decisamente particolare è un simpatico pupazzo di stoffa chiamato Sack Boy, capace di muoversi grazie all’utilizzo di tutte le funzionalità  del pad di PS3. Ma non è tutto. Sfruttando la croce direzionale sarà  possibile far assumere al pupazzo le espressioni più strane, passando dalla gioia alla tristezza con un semplice tocco delle dita. Da queste prime caratteristiche si capisce come e Little Big Planet sia un platform piuttosto atipico, fortemente incentrato sulla giocabilità  e, soluzione ingegnosa, anche su tre livelli di profondità  che si traducono in un livello di sfida molto appagante.
Le ambientazioni sono fantasiose e variegate e, oltre alle classiche piattaforme, presentano diversi interessanti minigiochi. Lo scopo è quello di terminare ogni livello raccogliendo una serie di sfere utili guadagnare punti e, soprattutto, adesivi o oggetti utilizzabili per abbellire la scatola di cartone attraverso la quale si osserva l’intera galassia del gioco, piuttosto che per ottenere determinati oggetti segreti. La grafica è dettagliata e molto colorata, mentre l’implementazione di un motore fisico consente un’interazione con l’ambiente davvero straordinaria. Dulcis in fundo è presente un ottimo Editor con il quale è possibile creare i propri livelli personalizzati.

Prince of Persia
prince-pack.jpgDai primi esperimenti condotti sfruttando la tecnica del Rotoscoping la saga di Prince of Persia ha attraversato tutta la storia dei videogiochi approdando ora anche sulle console dell’attuale generazione con un titolo che, terminata la precedente trilogia, si pone come un nuovo inizio per un prossimo trittico di episodi. Il gioco ruota attorno alle vicende che vedono coinvolti il principe e una misteriosa fanciulla di nome Elika la cui collaborazione è necessaria per superare determinati passaggi di gioco.
Come da tradizione l’agilità  e le abilità  del protagonista rappresentano la chiave di volta per superare livelli colmi di avversari e trappole di ogni sorta che trasformano il gioco in una sorta di magica danza dove leggiadria e precisione dei movimenti diventano le note di una musica che deve sempre seguire un ben preciso ritmo.
Ciò che più colpisce, però, è la rinnovata veste grafica che ha trasformato il gioco in una sorta di quadro in movimento, conferendo al tutto quella magia che solo le fiabe sanno regalare.
Il motore grafico utilizzato è lo stesso già  implemntato in Assassin’s Creed che si dimostra dunque estremamente duttile e versatile. Ottimo anche il comparto sonoro con musiche di qualità  e un doppiaggio in lingua italiana senza sbavature.

Resistance 2
resistance-2-pack.jpgDopo il primo episodio che ha accompagnato il lancio di Playstation 3, Insomniac Games ci riprova con un secondo capitolo che si riallaccia idealmente a quanto narrato nel primo Resistance, trasportandoci in un mondo alternativo nel quale, durante gli anni ’50, un virus sviluppatosi in Russia è sfuggito al controllo dei suoi creatori finendo con il diffondersi tra la popolazione e dando origine ad esseri mostruosi. Protagonista del gioco è ancora una volta Nathan Hale, un soldato che, nonostante sia stato infettato dal virus, continua a possedere la propria identità  umana e può così continuare a combattere queste creature mostruose che prendono il nome di Chimera.
Il gioco è essenzialmente uno sparatutto in prima persona di matrice classica, arricchito però da un vasto arsenale di armi quantomeno originali e dotate di una duplice modalità  di fuoco. Se la modalità  single player è interessante, ciò che si lascia più apprezzare è il comparto multiplayer che consente di raggiungere l’incredibile cifra di 60 giocatori online contemporaneamente. Di buon livello la realizzazione tecnica, anche se le texure sono di qualità  altalenante così come talune animazioni.

Bioshock
bioschock-pack.jpgDopo le versioni Pc e Xbox 360 arriva finalmente anche la versione PS3 dello sparatutto sviluppato da Irrational Games. La trama, degna dei più appassionanti romanzi, vede protagonista un giovane che, dopo essere precipitato in acqua a causa di un incidente aereo, giunge casualmente nella città  sottomarina di Rapture, un luogo nato dall’utopia di Andrew Ryan, un miliardario che, con l’aiuto di scienziati e artisti, aveva cercato di ricreare il luogo ideale, una sorta di nuovo Eden in cui l’umanità  potesse vivere in pace e costruire una società  perfetta. Qualcosa però non ha funzionato e ora Rapture è in completa rovina. I suoi abitanti sono diventati esseri geneticamente modificati alla continua ricerca di una droga sintetica chiamata Adam, custodita da strane bambine protette da enormi e inquietanti palombari. In questo mondo a metà  strada tra le atmosfere tipiche dei B-movies fantascientifici, i tocchi di classe e le suggestioni al neon della filosofia cyberpunk, la lotta per la sopravvivenza è senza quartiere. Per non essere ucciso il protagonista potrà  non solo utilizzare un vasto arsenale di armi, ma ricorrere anche all’impiego di plasmidi, sostanze in grado di alterarne il Dna conferendogli poteri straordinari (lanciare fiamme o scariche elettriche, ipnotizzare i nemici o spostare gli oggetti con la telecinesi)  e di tonici che si attiveranno in modo automatico quando la situazione lo richiederà .
Le differenze con le versioni Pc e Xbox 360 riguardano innanzitutto l’introduzione della modalità  “Sopravvissuto”, in cui le risorse a disposizione del giocatore sono minime, mentre i nemici sono decisamente più coriacei. La seconda novità , invece, riguarda la semplice aggiunta di un maggior numero di oggetti (plasmidi, trofei) ed enigmi.

Alone in the Dark: Inferno
alone-in-the-dark-pack.jpgNella seppur breve storia dei videogiochi la saga di Alone in the Dark rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per tutti gli amanti dei cosiddetti Survival Horror, titoli cioè basati su atmosfere cupe e paurose, dove esplorazione, enigmi e combattimenti rappresentano la struttura portante del gameplay.
Protagonista di questo nuovo episodio è ancora una volta Edward Carnby che, partendo da una stanza d’Hotel che si affaccia su Central Park, deve indagare su un’oscura minaccia che incombe sulla città  di New York.
Il gioco si articola in otto episodi che possono essere affrontati in ordine sparso, come fossero le diverse puntate di uno stesso telefilm. Qualora il giocatore si trovi bloccato di fronte ad un enigma particolarmente ostico è dunque possibile passare al livello successivo godendo pure di un breve riassunto delle puntate precedenti.
A ciò si aggiunge l’implementazione di un motore fisico che non è soltanto un mero orpello estetico, ma ha un ruolo essenziale nella risoluzione dei diversi enigmi. In quest’ottica è l’utilizzo del fuoco a presentare il maggior numero di impieghi consentendo al giocatore di studiare e agire ogni volta in maniera differente, utilizzando gli oggetti che saranno disponibili in ogni scenario e combinandoli in vario modo tra di loro. Rispetto alle controparti  Pc e Xbox 360 questa versione presenta inoltre una serie di novità  e miglioramenti tra cui la gestione libera della telecamera a 360°, una maggiore accessibilità  all’ inventario, un sistema di suggerimenti a video per facilitare la gestione dei controlli, una fisica e maneggevolezza delle automobili drasticamente migliorate e, dulcis in fundo, una nuovissima sequenza davvero elettrizzante.