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Videogame

Yakuza 3

Redazione | 31 Marzo 2010

Gaming

Le regole della mafia giapponese su Playstation 3 in un gioco d’azione Free-Roaming suggestivo, ma con qualche limitazione. Con un […]

Le regole della mafia giapponese su Playstation 3 in un gioco d’azione Free-Roaming suggestivo, ma con qualche limitazione.
Yakuza 3 logoCon un significativo ritardo rispetto alla versione giapponese e proprio nel momento in cui nel paese del sol Levante giunge sugli scaffali il quarto episodio della saga, arriva anche in Occidente Yakuza 3, titolo da molti visto come l’erede spirituale di Shenmue, il capolavoro firmato da Yu Suzuki e Sega apparso ormai diversi anni fa sullo sfortunato Dreamcast.
Da un punto di vista narrativo questo terzo episodio si pone in ideale continuità  con quanto raccontato nei due precedenti capitoli apparsi su PlayStation 2. Protagonista è sempre il giovane Kazuma Kiryu che ora si occupa di un orfanotrofio situato sull’isola di Okinawa con l’intento di dare 1una casa e affetto a tutti quei bambini che, come lui, sono stati costretti a crescere senza genitori. Il passato, però, non si può cancellare e ritorna con prepotenza costringendo il protagonista a ritornare a Tokyo dove dovrà  affrontare avversari temibili e situazioni intricate e pericolose.
Il gameplay è rimasto quello ormai classico della serie, decisamente incline all’azione e con una forte componente Free-Roaming e qualche elemento da gioco di ruolo. Questo significa che Kazuma può seguire la trama principale completando in sequenza le missioni proposte, ma anche optare per tutta una serie di quest secondarie attivabili conversando con i molti personaggi non giocanti incontrati sul suo cammino. Si può, inoltre, trascorrere il tempo visitando la citta di Tokyo che presenta un ricco florilegio di locali e tante attività  collaterali e minigiochi come il golf, il 2baseball o il karaoke. Nella versione occidentale, però, sono stati eliminati alcuni contenuti originali dell’edizione nipponica tra cui la presenza di Hostess Club, un gioco tipico come lo Shogi e un quiz sulla storia giapponese.
Come nei più classici gioco di ruolo, inoltre, il protagonista possiede quattro abilità  speciali aumentabili tramite punti esperienza e può venire coinvolto in molteplici scontri casuali. A tale riguardo il sistema di combattimento implementato non propone significative novità , con i tradizionali due tasti deputati al colpo forte e debole e la possibilità  di concatenare delle combo che, se inanellate con successo, consentono di riempire un’apposita barra e scatenare così una spettacolare mossa finale. Invariata, infine, la possibilità  di utilizzare armi improvvisate quali tavoli e sedie o armi tradizionali da acquistare presso gli appositi rivenditori. Una soluzione interessante che, però, risulta in parte inficiata dalle poche mosse a disposizione e da 4un’eccessiva rigidità  dei movimenti del protagonista.
Per quanto riguarda il livello tecnico di questa produzione la sensazione è quella che le potenzialità  della console non siano state adeguatamente sfruttate. Se i video in-game sono ben realizzati, altrettanto non si può dire delle fasi giocate dove si nota la presenza di texture poco definite e una gestione delle collisioni a tratti lacunosa.
Ottima, invece, la colonna sonora e la longevità : per completare la storia principale e tutte le missioni secondarie sono, infatti richieste, numerose ore di gioco.