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Stampe e scansioni in punta di dito

Giorgio Panzeri | 18 Dicembre 2009

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iPhone e iPod touch hanno aperto il mercato alla “touch screen mania”. Ecco in prova quattro unità  Mfp a getto […]

Stampanti Ape

iPhone e iPod touch hanno aperto il mercato alla “touch screen mania”. Ecco in prova quattro unità  Mfp a getto d’inchiostro con schermi tattili.

ICON_EDICOLAGli schermi sensibili al tocco non sono una novità . Rappresentano una modalità  d’interazione con i dispositivi elettronici già  diffusa da tempo in molti settori industriali, sia in applicazioni commerciali (come, per esempio, nei chioschi informativi per il pubblico, negli sportelli automatici Bancomat, nei terminali P.O.S. e nei registratori di cassa per la vendita al banco negli esercizi commerciali) sia in apparecchi di elettronica di consumo (come navigatori satellitari e console per videogiochi).
Ma da quando Apple ha presentato nel 2007 prima l’iPhone e poi l’iPod Touch con la loro innovativa interfaccia multi-touch e multi-gestures, la voglia di schermi tattili ha via via contagiato sempre più i consumatori e i produttori. Oggi, la ricerca del termine “touch screen” su Google restituisce circa 110 milioni di risultati, segno inequivocabile dell’interesse e della diffusione di uno strumento che da elemento tecnologico accessorio o di nicchia si sta rapidamente trasformando in un vero e proprio must in virtù dei vantaggi offerti sul piano della semplificazione del rapporto tra utente e dispositivo. Poteva questo fenomeno non propagarsi anche nel settore della stampa consumer? Ovviamente no. Se ci limitiamo a osservare il segmento delle periferiche multifunzione a getto d’inchiostro, possiamo notare come la maggior parte delle unità  sul mercato disponga di uno schermo Lcd integrato nel pannello di comando per facilitare la gestione dell’apparecchio, soprattutto nell’uso autonomo. La percentuale di Mfp dotate di display sensibili al tocco è in netta crescita, ma certamente ancora minoritaria rispetto alla globalità  dell’offerta. Ciascun produttore segue strategie differenti. Brother, per esempio, su 18 modelli inkjet A4 implementa un touch screen da 4,2 pollici soltanto in tre casi, riservando ai rimanenti modelli display a colori da 2,5 e 3,3 pollici e anche, in buona percentuale, semplici Lcd testuali da una sola riga di 16 caratteri. Canon, dal canto suo, tra le 18 Mfp a catalogo, compresi alcuni modelli ancora in vendita ma di fatto fuori produzione, non annovera ancora prodotti dotati di touch screen, ma ripiega su display a colori con dimensioni variabili tra 4,5 e 8,8 cm, riservando a sei modelli entry level un semplice schermo testuale. Il sito di Epson elenca ben 23 Mfp, inclusi prodotti identici ma siglati in modo differente per fini commerciali e alcuni apparecchi prossimi a uscire di produzione: la maggior parte è equipaggiata con schermi a colori da 3,8 a 6 cm, ma non mancano nei due modelli al top della gamma schermi tattili di grandi dimensioni; anche in questo caso restano ancora a listino sette modelli base dotati di semplici schermi testuali. HP sembra invece puntare decisamente sulla nuova tendenza e ne fa largo uso: sono ben 7 i modelli con display sensibile al tocco sui 17 a catalogo; le versioni restanti si suddividono abbastanza equamente fra unità  con schermi a colori (da 3,8 a 6,1 cm) e testuali. Lexmark, infine, vanta un assortimento di Mfp fra i più completi, con 26 modelli per la casa e l’ufficio: un touch screen da 4,3 pollici equipaggia tre prodotti della nuova linea, ma la maggior parte delle restanti unità  (circa 14) impiega ancora pannelli testuali oppure, in misura minore, Lcd a colori da 2,4 pollici. (…)

[Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 226, in edicola dal 23 dicembre]