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Pc da guardare e da toccare

Giorgio Panzeri | 27 Gennaio 2010

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La crisi del mercato desktop è sotto gli occhi di tutti e, per riuscire a restare a galla, i vari […]

xAPELa crisi del mercato desktop è sotto gli occhi di tutti e, per riuscire a restare a galla, i vari produttori devono sempre inventarsi “quel qualcosa di nuovo” che spinga gli utenti all’acquisto. Sulla scia di questa tendenza abbiamo provato sei diversi sistemi che riportano in auge due concetti datati che, per vari motivi, negli ultimi anni erano finiti nel dimenticatoio: gli Lcd-Pc e il touchscreen.

Ormai sul mercato dal 1997, quando con una felice intuizione Apple lanciava i suoi Twentieth Anniversary Macintosh (anche conosciuti affettuosamente come TAM), gli Lcd-Pc integrano tutti i componenti sul retro di un display a cristalli liquidi. Il ritorno sul mercato di questi sistemi è in parte riconducibile all’elevata potenza di calcolo raggiunta delle soluzioni mobile. Se un tempo scegliere un Lcd-Pc significava sacrificare le prestazioni di un “normale” Pc sull’altare della compattezza, oggi non è più necessario: Cpu, schede grafiche e persino le periferiche (come lettori ottici o dischi fissi) progettate per i notebook garantiscono ormai un’efficienza pari a quella dei componenti destinati ai desktop. Inoltre, rispetto ai primi esemplari con schermo da 15″, i modelli di ultima generazione con pannello da 24″ offrono tutto lo spazio necessario per integrare quello che serve. A seconda della scheda grafica integrata, poi, gli Lcd-Pc se la cavano piuttosto bene anche con i giochi, settore fino a pochi anni completamente “off limits” per questa categoria di prodotto.
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Certo, il rovescio della medaglia è che l’hardware non è aggiornabile, quindi con il tempo tende inesorabilmente a invecchiare, ma con i prezzi in circolazione, di poco superiori all’acquisto di un desktop tradizionale e un monitor Lcd, conviene passare a un nuovo modello piuttosto che effettuare un upgrade. Infine, non va sottovalutato l’aspetto design. Per la prima volta si tratta davvero di oggetti all-in-one (tutto-in-uno): l’unico cavo visibile è quello dell’alimentazione, tutto il resto è integrato, come le casse, oppure sempre più wireless, come mouse e tastiera. Anche il secondo aspetto tecnologico che sta scuotendo il mercato non è una novità , ma un felice ritorno: il display touchscreen. La moda dei dispositivi touchscreen impazza: telefoni, console tascabili, fotocamere, stampanti e gadget di ogni tipo, sono ormai tutti sensibili al tocco.

In questo caso la novità  è al tempo stesso hardware e software. Dal punto di vista hardware, trascinati dal successo dell’iPhone, è in atto il passaggio dagli schermi a singolo tocco (utilizzati per selezionare e cliccare, ma comunque limitanti) a quelli multi touch che consentono di effettuare operazioni, anche complesse come ruotare immagini, con dei semplici colpi di polpastrello. La seconda novità  è software, in questo caso rappresentata dalle nuove gesture supportate da Windows 7. Se prima, infatti, erano i produttori degli Lcd-Pc a dover implementare le loro suite software, con tutte le inevitabili limitazioni, adesso l’intero ambiente operativo può essere tranquillamente comandato in punta di dita. Questo non significa che è già  arrivato il momento di buttare dalla finestra tastiera e mouse, ma vuol semplicemente dire che esiste un’alternativa più intuitiva – pensata per chi si avvicina per la prima volta ai computer- per interagire con il computer.

[Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 227, in edicola dal 29 gennaio]