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La TV diventa multimediale

Giorgio Panzeri | 25 Febbraio 2010

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Articolo di Davide Piumetti Con la rapida diffusione delle Tv ad alta definizione, diffusione accelerata nell’ultimo periodo dal passaggio obbligato […]

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Articolo di Davide Piumetti

Con la rapida diffusione delle Tv ad alta definizione, diffusione accelerata nell’ultimo periodo dal passaggio obbligato alle trasmissioni televisive in digitale terrestre con una conseguente spinta al cambio del televisore, sono emerse nuove possibilità  per l’intrattenimento domestico.

ICON_EDICOLAI nuovi apparecchi televisivi con ingresso audio video digitale Hdmi e supporto all’alta definizione, pur essendo ancora poco sfruttati dalle grandi aziende televisive che continuano a trasmettere tutti i programmi nella definizione standard (se non con qualche eccezione sulla Tv satellitare a pagamento), possono accogliere flussi esterni in maniera molto semplice, offrendo uno sbocco naturale ai contenuti multimediali personali generati dagli utenti stessi. La considerevole crescita della quantità  (e della qualità ) del materiale digitale autoprodotto come fotografie e filmati, uniti alla grande disponibilità  di musica e video in formato digitale e alla scomodità  di visualizzazione di tali elementi sullo schermo di un Pc o notebook, permette chiaramente l’apertura di un nuovo interessante mercato per dispositivi in grado di conciliare le esigenze di molti.

Negli ultimi anni sono apparsi più volte nuovi prodotti di intrattenimento audio/video da collegare al televisore che permettevano di godere in ambito prettamente domestico dei file multimediali preferiti. I cosiddetti media player o dischi multimediali di prima generazione consistevano nella pratica di un semplice disco esterno Usb con associate delle uscite audio/video che ne rendevano possibile la connessione alla Tv.

L’idea di base, quella di poter fruire dei propri contenuti multimediali personali sul televisore di casa, ha suscitato un interesse notevole nella cerchia dei più appassionati, tanto da riempire molto rapidamente gli scaffali della grande distribuzione di modelli dotati delle medesime caratteristiche. Come spesso accade nel mondo informatico i primi modelli mostravano però limiti tecnologici divenuti evidenti con il passare del tempo, grazie anche alle richieste degli utenti che avrebbero preferito dispositivi che meglio si integrassero e interagissero con quanto già  in loro possesso. Valutando uno scenario reale si notano subito i limiti di dispositivi del genere: per caricare nuovi file è necessario scollegare il prodotto dal televisore, connetterlo tramite Usb al desktop o al notebook trasportandolo magari in un’altra stanza con tanto di alimentatore e, dopo il passaggio dei file, ripetere l’operazione inversa. Il procedimento, per quanto semplice, è evidentemente scomodo e sicuramente migliorabile. I produttori, viste anche le richieste del pubblico, hanno lentamente modificato la propria strategia arrivando a proporre dispositivi evoluti che superassero questa limitazione. Una delle categorie che va per la maggiore oggi, raggiungendo una praticità  sconosciuta ai modelli presenti sul mercato lo scorso anno è quella dei media player senza disco.

[Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 228, in edicola dal 26 febbraio]