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Trend 2016: il futuro oggi

Redazione | 3 Febbraio 2016

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Dopo un 2015 in cui abbiamo assistito a evoluzioni tecnologiche di entità  ridotta, perlomeno nel settore dei prodotti destinati al […]

Art-Tecnologia: Trend 2016
Dopo un 2015 in cui abbiamo assistito a evoluzioni tecnologiche di entità  ridotta, perlomeno nel settore dei prodotti destinati al largo consumo, ci apprestiamo a entrare nel vivo del 2016 che, a differenza dell’anno scorso, promette novità  interessanti in moltissimi settori. Le novità  annunciate sono tante e sono il frutto di ricerche pluriennali. Questo però non sarà  ancora l’anno della diffusione su larga scala di queste tecnologie: quelle destinate ai settori enterprise o a trasformare le nostre città  richiederanno diversi mesi o anni prima di essere implementate in modo completo e di diventare operative, mentre quelle destinate ai consumatori singoli avranno per il momento costi di accesso ancora elevati.

di Michele Braga

ICON_EDICOLAMa quali sono effettivamente le tecnologie che possiamo aspettarci nei prossimi mesi? Per capirlo partiamo fornendovi una carrellata di quelle che le principali agenzie di analisi hanno individuato come le più interessanti e in grado di catalizzare gli investimenti.

Analizzando questa carrellate emerge in modo chiaro come i dispositivi che ci circondano – di qualunque tipo essi siano – saranno sempre più connessi tra loro per mezzo di reti in grado di comunicare e scambiare informazioni. Assisteremo quindi a una maggiore disponibilità  di informazioni – grazie soprattutto all’utilizzo di sensori e piccoli dispositivi autonomi – e a una loro maggiore accessibilità .

L’utilizzo di sensori intelligenti dislocati sul territorio e di snodi per l’elaborazione dove le informazioni vengono intrecciate tra loro permetterà  di sviluppare piattaforme in grado di fornire accesso a informazioni contestualizzate in funzione di ciò che stiamo facendo, del posto in cui ci troviamo e, soprattutto, senza soluzione di continuità .

I nostri dispositivi faranno sempre più uso di informazioni esterne che saranno filtrate in base a dove ci troviamo: temperatura, meteo, orari dei mezzi di trasporto e così via.

Assisteremo poi all’arrivo dei primi dispositivi di realtà  virtuale e – se sarà  la volta buona – all’esplosione di applicazioni e accessori per sfruttarla appieno.

I trend del 2016

Una recente analisi di Gartner (www.gartner.com), unita a relazioni di altri istituti di analisi e alle previsioni elaborate da società  che forniscono servizi aggiunge conferme alle nostre previsioni sulle tecnologie e sui servizi che nel corso del 2016 saranno caratterizzati da un forte sviluppo e da una crescente diffusione a livello globale, perlomeno nei mercati maturi, ovvero nelle zone che già  godono di un elevato sviluppo tecnologico e informatico. Vi presentiamo, quindi, i settori nei quali prevediamo maggiore fermento e dove vedranno la luce prodotti e servizi in sviluppo da diversi anni.

Reti di dispositivi

Questo concetto fa riferimento all’insieme dei punti di accesso che le persone utilizzano per interagire con altri soggetti singoli o gruppi di persone e per accedere a informazioni del genere più disparato (personali, condivise, aziendali e governative). Questa rete abbraccia quindi dispositivi portatili (smartphone, tablet e computer portatili), dispositivi indossabili – i così detti wearable – come gli smartwatch, oggetti di elettronica di consumo per la casa (televisori evoluti o sistemi multimediali connessi al televisore e alla Rete), dispositivi integrati nelle autovetture e, ancora, dispositivi che appartengono all’universo IoT (Internet of Things) come sensori e pannelli di controllo ambientale.

Il passo successivo allo scenario in cui ogni singolo individuo è circondato da una rete personale di dispositivi che raccolgono e forniscono informazioni in modo indipendente l’uno dall’altro, è quello in cui la moltitudine di dispositivi stessi è collegata a un network di base che fornisce l’interconnessione tra questa moltitudine di unità  “intelligenti”. Il crescere di questa rete porterà  a una maggiore interazione e cooperazione tra i dispositivi stessi e a nuove possibilità  di intreccio dei dati raccolti e di accesso alle informazioni.

Esperienza utente di tipo ambientale

La rete di dispositivi della quale abbiamo appena parlato darà  vita alle fondamenta sulle quali potrà  essere costruita una esperienza utente ambientale e immersiva – aumentata o di tipo virtuale – senza soluzioni di continuità .

Ciò significa che una volta connessi alla Rete i nostri dispositivi e quelli che ci circondano saranno in grado di fornire un’esperienza utente immutata mentre ci spostiamo da un posto all’altro, da un ambiente chiuso a uno aperto, fermo o in movimento come una automobile e anche mentre attraversiamo i confini di reti distinte, proprio grazie al network che le interconnette.

Le app dei dispositivi che utilizziamo per restare connessi all’infrastruttura informatica che ci circonderà  dovranno quindi essere ripensate e progettate per agganciarsi all’ambiente che le circonda ed essere in grado allo stesso tempo di gestire le transizioni da un ambiente a un altro, senza perdere in funzionalità  e fruibilità .

Questo aspetto si intreccia con il concetto di onmincanalità  che emerge da un’indagine di Unify e che vede nel 2016 l’anno nel corso del quale assisteremo a una spinta che porterà  dalla multicanalità  all’omnicanalità , ovvero a una comunicazione che abbraccia tutti i canali (voce, audio, video, web, social e così via) e identifica un passaggio fluido e armonico tra i vari media a seconda delle preferenze, del contesto e del dispositivo. Gli utenti e i clienti che passano da un canale all’altro si aspettano che le aziende con cui entrano in contatto li seguano, offrendo loro un’esperienza di alta qualità , coerente e continua, qualunque sia il luogo, il momento e la modalità  con cui avvengono queste interazioni. La nuova esperienza omnicanale è diversa da quella multicanale, che indica semplicemente la possibilità  di operare e fruire di contenuti su diversi dispositivi. (…)

Estratto dal numero di febbraio 2016 di PC Professionale