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Mobile World Congress: le novità  del 2012

Pasquale Bruno | 27 Marzo 2012

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Il tradizionale appuntamento del Mobile World Congress è l’occasione per fare il punto sul mercato della mobility. Scopriamo i nuovi prodotti in arrivo e […]

Il tradizionale appuntamento del Mobile World Congress è l’occasione per fare il punto sul mercato della mobility. Scopriamo i nuovi prodotti in arrivo e i traguardi della tecnologia.

di Pasquale Bruno

L’edizione 2012 del Mobile World Congress, la più importante manifestazione europea focalizzata su telefonia, telecomunicazioni e servizi connessi, ha battuto ancora una volta i record degli anni precedenti. I visitatori sono stati più di 67.000, provenienti da 205 Paesi, contro i 60.000 dell’edizione 2011. Le aziende ospitate sono state 1.500, un leggero aumento rispetto alle 1.400 dell’anno passato. È cresciuta anche l’area espositiva, da 58.500 a ben 70.500 metri quadrati. La zona fiera di Barcellona inizia ora a essere un po’ stretta, tanto che per il prossimo anno si prevede di cambiare location. Boom anche per la sezione App Planet dedicata agli sviluppatori software, che ha visto passare le visite da 12.000 a 50.000.

Le preoccupazioni le difficoltà  degli espositori sembrano essere definitivamente passate; sono ritornati gli stand giganteschi e gli entusiasmi di un tempo, mentre i keynote si susseguivano a ritmo ininterrotto per tutte le quattro giornate di lavoro, dal 27 febbraio al primo marzo, senza contare le conferenze di domenica 26.

Il Mobile World Congress rappresenta una buona occasione per tracciare bilanci sull’anno da poco concluso. Secondo i dati di Gartner relativi all’ultimo trimestre 2011, le vendite di smartphone nel mondo sono passate da 101 a 149 milioni di pezzi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Osservando la tabella pubblicata, con il mercato diviso per sistema operativo, si scopre che nel terzo trimestre 2011 Android è diventata la piattaforma leader per gli smartphone, superando anche Nokia e Apple. La quota di mercato di Android è passata dal 30,5 al 50,9% in un solo anno, a discapito soprattutto di Rim e Nokia, mentre Apple ha visto una crescita pari all’8%. La diffusione dei sistemi Microsoft ha continuato a calare nonostante l’avvento di Windows Phone 7.5, passando dal 3,4 all’1,9% del mercato. Il dato più interessante è senz’altro quello registrato da Android; in pratica uno smartphone su due ha il sistema operativo di Google.

Android è stato il vero protagonista della fiera, presente sulla stragrande maggioranza dei prodotti presentati, smartphone o tablet che fossero. Lo stand di Google era uno dei più grandi e più affollati in assoluto, con al suo interno postazioni gestite direttamente dai vari produttori di hardware e software che presentavano le novità . Lo stand era attraversato per la sua lunghezza da un nastro trasportatore che mostrava i nuovi smartphone (ed erano davvero tanti).

A parte Apple, che come tutti gli anni ha snobbato l’evento di Barcellona, l’unica azienda potenzialmente in grado di contrastare Google potrebbe essere Microsoft. In realtà  abbiamo visto due soli nuovi telefoni con Windows Phone 7.5, presentati da Nokia. Htc, Samsung o Lg hanno preferito concentrarsi su altre piattaforme. È evidente che il grande balzo non c’è stato; d’altro canto Microsoft ha scelto proprio il Mobile World Congress per l’annuncio ufficiale di Windows 8, che potrebbe rappresentare la chiave di svolta. Nel momento in cui sarà  disponibile la versione dedicata agli smartphone e soprattutto ai tablet, in grado di girare sia su piattaforme x86 sia su quelle Arm, bisognerà  rivedere tutti i calcoli e le previsioni. La disponibilità  della stessa piattaforma e della stessa interfaccia utente Metro su tutti i dispositivi, dallo smartphone al Pc desktop, è un elemento che potrebbe rivoluzionare davvero il mercato dell’informatica.

Restando coi piedi per terra, per il momento le architetture Arm spopolano e sono in una fase di grande espansione, soprattutto con l’esplosione del mercato dei tablet.

Le novità  più in evidenza erano dotate di processore quad core. Asus, ad esempio, ha rinnovato la propria linea di tablet Transformer esclusivamente con modelli dotati di piattaforma Tegra 3 di Nvidia. Htc, Lg, Zte e Huawei hanno mostrato per la prima volta degli smartphone quad core, dimostrando che tale soluzione non è affatto un tabù per i dispositivi più piccoli. Proprio Huawei ha presentato la propria soluzione quad core, denominata K3V2, alternativa a quelle proposte da Nvidia (che in ogni caso va per la maggiore), Qualcomm, Freescale e Texas Instruments.

Il vantaggio principale di un processore quad core va visto nelle enormi possibilità  che apre sul fronte dell’entertainment. I nuovi tablet sono in grado di far girare giochi 3D con una qualità  mai vista finora. Considerata la semplicità  con cui possono essere collegati al televisore di casa e la possibilità  di collegare un joypad meccanico, appare chiaro che per le tradizionali console potrebbero diventare un grosso problema.

La disponibilità  di una maggiore potenza di calcolo va di pari passo con la definizione degli schermi: abbiamo visto molti nuovi tablet con display Full Hd (1.920×1.200 pixel) e abbiamo constatato la maggiore diffusione degli smartphone con schermo oltre i 4,7″, per intenderci con il fattore di forma del Samsung Galaxy Note. Denominati con il poco elegante termine phablet, a metà  strada tra smartphone e tablet, sono la naturale conseguenza delle potenze sempre maggiori a disposizione e dei contenuti sempre più evoluti.

Parallelamente abbiamo notato un abbassamento del prezzo di ingresso per gli smartphone Android di fascia media. Con 200-300 euro nei prossimi mesi sarà  possibile acquistare dei terminali potenti, eleganti e ricchi di funzioni, che oggi sarebbero definiti di fascia alta. In questo settore di mercato i più attivi sono i produttori cinesi, Zte e Huawei in testa, che hanno sfornato decine di modelli a prezzi molto competitivi.

Sul fronte delle infrastrutture, l’interesse maggiore è per le reti Lte di quarta generazione. In Italia è stata superata la prima fase di sperimentazione e sono ai nastri di partenza le prime proposte commerciali, seppure in piccola scala.

Diverso è il discorso negli Stati Uniti, dove tale tecnologia è diventata concretamente sfruttabile già  da diversi mesi, tanto che molti dei nuovi prodotti presentati hanno la connettività  Lte. Uno di questi è, ad esempio, il nuovo iPad di Apple. Potrete trovare un approfondimento sulla tecnologia Lte e la nostra prova sul campo nell’articolo a seguire.

Per quanto riguarda i servizi, grande successo sembra avere la tecnologia Nfc (Near Field Communication), vista anche su alcuni smartphone economici. Nfc è un sistema di trasmissione dati a corto raggio utile per scambiare informazioni e soprattutto per i micropagamenti. In realtà  ci sono ancora tanti scogli da superare, a livello di infrastrutture abilitate ma anche di tipo culturale, per arrivare a pagare il conto al ristorante semplicemente avvicinando il telefono al terminale Pos. La strada è tracciata ed è solo questione di tempo, come sempre. (…)

Estratto dal numero 253 di aprile 2012