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Ultrabook con Ivy Bridge

Pasquale Bruno | 26 Ottobre 2012

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La nuova architettura Intel è particolarmente adatta agli Ultrabook, dove può fornire buone prestazioni (anche 3D) in telai molto sottili. […]

La nuova architettura Intel è particolarmente adatta agli Ultrabook, dove può fornire buone prestazioni (anche 3D) in telai molto sottili. Scopriamo gli ultimi modelli arrivati sul mercato.

di Pasquale Bruno

Siamo arrivati alla seconda generazione: gli Ultrabook hanno visto la luce nell’autunno del 2011, costruiti intorno alla piattaforma hardware denominata Huron River, a sua volta basata su processori Intel Core di classe Sandy Bridge. A metà  di quest’anno c’è stato il rinnovo generazionale con l’introduzione dell’architettura Chief River, con processori serie Ivy Bridge. I vantaggi di quest’ultima sono molteplici e non sono limitati solo al passaggio produttivo da 32 a 22 nanometri. I core Ivy Bridge hanno visto consistenti migliorie in termini di assorbimento elettrico e di calore dissipato: in pratica, le Cpu necessitano di meno corrente e scaldano meno. Questo vuol dire che a parità  di Tdp (Thermal Design Power) e dunque a parità  di sistema di dissipazione è possibile installare processori più potenti, tipicamente con frequenze di clock più alte. Vale anche il discorso opposto: con una Cpu Ivy Bridge di discreta potenza è possibile progettare dei notebook più compatti e più silenziosi rispetto a prima. Oppure, a parità  di potenza è lecito attendersi un’autonomia delle batterie superiore.

Una grossa novità  apprezzabile soprattutto con i notebook più sottili è la presenza di una Gpu integrata decisamente più veloce. L’Intel HD 4000 permette adesso di affrontare qualche gioco 3D, anche se ovviamente con qualche limite sulla risoluzione o sugli effetti grafici attivi. Da questo punto di vista va molto meglio rispetto alla precedente Intel HD 3000 presente sulle Cpu di classe Sandy Bridge. Ancora, i chipset della serie 7 integrano al loro interno il controller Usb 3.0, quindi tutti gli Ultrabook di recente concezione hanno a bordo almeno una porta Usb ad alta velocità . Intel ha creduto molto fin dall’inizio nel concetto di Ultrabook. Le aspettative dei momenti iniziali però hanno dovuto fare i conti con un’accoglienza tiepida sul mercato. Le previsioni di Intel erano di 22 milioni circa di Ultrabook da vendere nel 2012, ma con tutta probabilità  tale risultato non sarà  raggiunto. Secondo iSuppli, le vendite si fermeranno intorno alla metà , con 10,5 milioni di unità . L’obiettivo di Intel di conquistare il 40% del mercato notebook entro la fine dell’anno si può dunque tranquillamente considerare mancato, almeno per il momento. Dovrebbe andare meglio nel 2013, dove grazie a Windows 8 si prevede di vendere 44 milioni di pezzi (cifra già  ribassata dalla stima iniziale di 60 milioni). Il nuovo sistema operativo di Microsoft, in unione alla comparsa di nuovi fattori di forma e di schermi touch, potrebbe dare una spinta consistente a questo tipo di prodotti. All’Ifa di Berlino, importante fiera tenutasi all’inizio di settembre, sono stati mostrati molti e interessanti modelli convertibili in tablet. Il problema principale degli Ultrabook è il prezzo, che non è sceso più di tanto nel corso dei mesi, anzi si è mantenuto su cifre senza dubbio consistenti. Per un modello di fascia bassa sono necessari almeno 800 euro, mentre i top di gamma viaggiano abbondantemente oltre i 1.000 euro. Sono cifre sicuramente non alla portata di tutti e, almeno per i modelli di fascia più alta, poco competitive nei confronti del MacBook Air, che rimane il portatile ultrasottile più venduto. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero di novembre 2012

I prodotti in prova:

– Acer Aspire S5
– Asus Zenbook UX31A
– Asus Zenbook UX31E
– Samsung Serie 5 Ultra
– Samsung Serie 7 Chronos
– Sony Vaio T13
– Apple MacBook Air 13″