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Virtualizzazione di serie

Redazione | 27 Giugno 2013

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Quali innovazioni ha introdotto Windows 8? Basta pensarci un attimo per ricordarsi prima di tutto dell’interfaccia Modern UI, ma anche del […]

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Quali innovazioni ha introdotto Windows 8? Basta pensarci un attimo per ricordarsi prima di tutto dell’interfaccia Modern UI, ma anche del nuovo Store e del supporto nativo agli schermi multitouch. Altre novità  vengono in mente dopo una riflessione più attenta: un task manager decisamente più evoluto ed efficace, una versione di Esplora Risorse più intuitiva e facile da utilizzare. Pochi si ricordano però di una innovazione particolarmente interessante, ovvero la possibilità  di installare e utilizzare Hyper-V, il sofisticato motore di virtualizzazione disponibile in Windows Server 2008 e Windows Server 2012 , anche sulla versione desktop del sistema operativo Microsoft.

Di Filippo Moriggia

ICON_EDICOLAI vantaggi offerti da Hyper-V sono molti. Tanto per cominciare, è un hypervisor di tipo 1 (nativo), dunque assume il controllo diretto dell’hardware, posizionandosi ancor prima del sistema operativo host (ospitante). Questo permette di ottenere prestazioni nettamente superiori rispetto a quelle di prodotti come VirtualBox, VMware Workstation e VMware Player (che sono tutti hypervisor di tipo 2). Inoltre Hyper-V è di fatto integrato nel sistema operativo, dunque per attivarlo non bisogna installare componenti e servizi di terze parti che spesso rallentano – anche in modo significativo – il computer.

Hyper-V purtroppo non è incluso in tutte le edizioni di Windows 8, ma soltanto nelle versioni Pro ed Enterprise a 64 bit. Inoltre non può essere attivato tutti i Pc: è indispensabile avere a disposizione un processore con il supporto alla tecnologia Slat (Second Level Address Translation). Sia Intel sia Amd supportano questa tecnologia sulla maggior parte dei loro processori più recenti, ma la chiamano in due modi diversi: rispettivamente Ept (Extended Page Table) e Rvi (Rapid Virtualization Indexing). Intel ha introdotto Ept per la prima volta nella microarchitettura Nehalem, mentre Amd ha introdotto la sua Rvi a partire dalla terza generazione di processori Opteron (nome in codice Barcelona). Per scoprire se il processore di un portatile o un desktop supporta questa tecnologia è sufficiente, per quanto riguarda Intel, cercarlo sul sito https://ark.intel.com (o consultare la tabella all’indirizzo https://ark.intel.com/Products/VirtualizationTechnology). Per Amd invece è disponibile un elenco completo dei processori supportati all’indirizzo https://support.amd.com/us/kbarticles/Pages/GPU120AMDRVICPUsHyperVWin8.aspx. In ogni caso chi ha comprato negli ultimi 2 anni un Pc o un notebook (ma non un netbook con Intel Atom) dovrebbe andare sul sicuro: tutti i processori Intel Core i (i3, i5 e i7) di prima, seconda e terza generazione sono compatibili, mentre lo sono solo alcuni dei Celeron e Pentium più recenti. In casa Amd le cose vanno un po’ meglio: Rvi è supportata su tutti i Phenom, Athlon II, Sempron, Turion II oltre che sulle serie di processori e Apu Amd A, C, E, G e V. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 268 di PC Professionale