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Intel, IDF e non solo

Redazione | 28 Ottobre 2013

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Nato 16 anni fa – come evento catalizzatore per sviluppatori, addetti ai lavori e stampa specializzata – l’IDF (sigla dietro […]

Intel non solo IDF

Nato 16 anni fa – come evento catalizzatore per sviluppatori, addetti ai lavori e stampa specializzata – l’IDF (sigla dietro cui si nasconde Intel Developer Forum) rappresenta il palcoscenico ideale su cui Intel non solo mostra i suoi nuovi prodotti, ma in cui annuncia le tecnologie e i trend “in divenire”. L’edizione 2013, che si è svolta il 10,11 e 12 settembre nella consueta cornice di San Francisco, è stata la prima per il nuovo Ceo Brian Krzanich che lo scorso maggio ha preso il posto di Paul Otellini alla guida del colosso californiano. La premessa, prima di analizzare gli eventi e gli annunci più importanti, è che questa edizione ha segnato un cambio di rotta, ancora più marcato, verso il mondo mobile e ultramobile. E i processori Intel si stanno adattando a questa transizione: il SoC (System on a Chip) prende sempre più il posto della Cpu, mentre ridurre dimensioni e consumi diventa una priorità , non solo per garantire una maggiore autonomia, ma anche per poter realizzare sistemi sempre più compatti e per consentire una dissipazione completamente passiva.

di Eugenio Moschini

ICON_EDICOLADesktop e notebook  vs tablet e smartphone
Il mondo IT ha visto moltissime contrapposizioni, lotte in cui segmenti una volta distanti si sono a un certo punto incontrati – o meglio scontrati – dando vita a una guerra senza esclusioni di colpi. Non solo scontro di tecnologie, ma anche di form factor: i desktop, che per oltre 25 anni avevano rappresentato IL COMPUTER domestico sono stati superati, nel terzo trimestre del 2008, dai notebook e oggi sopravvivono grazie (e soprattutto) ai paesi emergenti.

La prima evoluzione è stata dunque da computer fisso a portatile, ma sono bastati cinque anni per rivoluzionare di nuovo tutto. Infatti – secondo le ricerche di Idc – entro la fine di quest’anno i tablet supereranno, numericamente, le vendite congiunte di notebook e desktop, sancendo così l’inizio dell’era ultramobile. Con queste premesse era dunque fin troppo ovvio che il colosso di Santa Clara cercasse di colmare il gap che separava la sua soluzione dall’agguerrita concorrenza Arm. La risposta in questo caso si è concretizzata in una nuova piattaforma hardware (nome in codice Silvermont) che rappresenta uno stacco netto rispetto alla precedente (Saltwell) e che è destinata a coprire non solo il segmento dei tablet (con Bay Trail T), ma anche quello di notebook e desktop economici (rispettivamente con Bay Trail M e D), smartphone (Merrifield) e anche server (Avoton) e dispositivi di networking (Rangeley) fino a sconfinare nel segmento dell’automotive e dei dispositivi embedded.

Bay Trail, giorno 0

Il “giorno zero”, quello che precede l’apertura ufficiale dell’IDF, è da sempre dedicato alla stampa: quest’anno è stata l’occasione per una full immersion, proprio nel quartier generale di Intel, sulla piattaforma Bay Trail. Abbiamo così avuto modo di testare, direttamente con mano, i primi sample di tablet con Soc Bay Trail-T, sia con sistema operativo Android che Windows 8. I numeri, usciti da questa sessione di benchmark, parlano chiaro: Intel sembra non solo aver colmato il gap prestazionale con l’attuale concorrenza, ma anche con quella del prossimo futuro.
Per ottenere questo risultato è stato necessario “rompere” con il passato e, anche se Bay Trail rientra nel brand “Atom”, rappresenta un processore completamente diverso rispetto ai suoi predecessori. Il primo punto di rottura con tutte le precedenti piattaforme Atom è di tipo architetturale: Intel ha abbandonato un approccio con istruzioni in order per una di tipo out of order.(…)

Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale numero 272